Come cambierebbe drasticamente la tua vita se ti convincessi di avere valore?
Ero amico di una persona piuttosto perbene, istruita, intelligente, colta e molto coscienziosa, ma una cosa mi colpì di questa persona: non aveva mai cercato di puntare in alto nella sua vita, indipendentemente da quanto la ritenessi competente.
Questa riflessione mi indusse a ripensare un concetto che prima di allora lo consideravo scontato: le persone si amano? Pensandoci bene, mi rendevo conto che la maggior parte della gente ama gli altri più di quanto amino sé stesse; oserei dire che amano i propri animali domestici più di quanto amino sé stesse e le ricerche in questo settore lo confermano.
Il motivo? Siamo acutamente consapevoli dei nostri difetti dei quali difficilmente ci perdoniamo. Da questo atteggiamento deriva l’inconsapevole propria svalutazione.
Quindi, come faccio a iniziare a trattarmi con valore?
Uno dei comandamenti recita: "Ama il tuo prossimo come ami te stesso". Non è chiaro perché questo comandamento presuppone che tu ami già te stesso, e Carl Jung lo spiegò dicendo che "ama il tuo prossimo come ami te stesso" significa essere in grado di contrattare per conto tuo tanto quanto per il tuo vicino, perché se questo non succede, allora è schiavitù/tirannia. La relazione con te stesso non è ideale, è più una relazione padrone-schiavo e nessuno lo vuole, ma sfortunatamente è così per la maggior parte delle persone.
In secondo luogo, è importante ricordare che il tuo valore è trascendentale, non ti viene dato dallo stato o da chiunque altro, lo hai e basta. Quindi, con questa conoscenza, capisci che hai qualcosa di profondo/inestimabile in te e che non importa quanto tu sia caduto in basso, sei e resterai ancora speciale!
Allora, perché la maggior parte delle persone non si sente così? Con la nostra autocoscienza, incredibilmente acuta, siamo diventati sempre più consapevoli dei nostri difetti come esseri umani.
Hai prove di prima mano delle cose che hai fatto, delle atrocità che hai commesso e dove sei venuto meno alla gloria di Dio e non meriti amore o valore da nessuno, figuriamoci da te stesso!
E questo va peggio con le persone altamente coscienziose perché quella voce interiore può essere un tiranno che perennemente perseguita.
Conosco persone che non riescono a sistemarsi a causa di quel tiranno interiore giudicante che dice loro di non essere abbastanza bravi, e tu non puoi discutere con lui perché, Se ti dici "No, non lo sono", allora ti fornisce la prova dove hai sbagliato di brutto, e lui lo sa, tu lo sai. Questo accumulandosi nel tempo, finisce a spingere di odiarti.
Quando ti capita di commettere errori, giustificati con il motivo che ti ha indotto a sbagliare, ma devi essere intenzionale e dannatamente serio al riguardo, quindi sarebbe come se aprissi un dibattito sereno con la tua voce interiore, ed è così che inizierai a trattarti con più di rispetto, amore e misericordia.
Il passo successivo da fare sarà trovare uno scopo per compensare la malevolenza del mondo perché lui è profondamente duro e ti farà a pezzi se ti dispiace per te stesso. Ecco perché è importante la regola per cui devi trattare te stesso come qualcuno di cui sei responsabile di aiutare.
Questo è scoraggiante perché implica assumersi la responsabilità delle proprie azioni, anche quelle di cui sai di non essere la causa, soprattutto ciò che è difficile da fare quando non c'è alcun dispiacere per sé stessi.
Devi renderti conto che non sei così cattivo, forse qualche giorno fai qualcosa di riprovevole, ma comunque non sarai mai malvagio. La statistica ci riporta soltanto il 3% della popolazione come gente veramente cattiva e quindi è altamente improbabile che tu rientri in quella categoria, di conseguenza se la maggioranza delle persone non sono così cattive perché dovresti esserlo tu?
Fai questa riflessione riferendola ad un figlio a cui devi rendere il meglio, volendolo rendere più competente e formidabile, in modo che non venga fatto a pezzi dalle forze malevole del mondo.
Questo è un messaggio per i genitori iperprotettivi perché non proteggerai quel bambino per sempre, anche se pensi di farlo, con quella consapevolezza. Vorresti che i tuoi figli fossero preparati o vaghi, fragili e inutili? E se ami abbastanza tuo figlio, opterai per la prima opzione, così dovresti trattare te stesso allo stesso modo, e soltanto allora inizierai ad ammirarti e sarai abbastanza capace da lottare contro le forze nichiliste del mondo.
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