domenica 31 dicembre 2023

Pensieri di fine anno

 

 

Come ogni anno ci ritroviamo a sperare nel futuro … e non manchiamo di volgerci al passato per cercare qualche spunto per dire che abbiamo vissuto bene. 

Spesso non mostriamo entusiasmo … anche perché ormai quei piaceri sono stati “consumati” oppure perché probabilmente non sono capitati grandi avvenimenti. 

Ci consoliamo al pensiero che ci dice: “siamo arrivati al 2024!” come se fosse un premio ottenuto a grande fatica. Intanto, i figli crescono e il tempo lavora in incognito per demolire chi ha trascorso molte primavere.

I giovani non ci pensano, per loro il vecchio e il nuovo anno sono due dei tanti (infiniti) che sono davanti a loro. 

Mi rammarico pensando come alcuni valori si vanno deteriorando, sostituiti da mode che ahimè non riesco ad apprezzarle.

Evidentemente, la maturità impedisce di capire quelle stranezze che si rivoltano contro chi le rinnega poiché etichettati come antichi, fuori del tempo o brutalmente “vecchi”.

Mi affido a quella nuvola di saggezza che fortunatamente fa ombra ai feticci della stravaganza e impedisce che il cuore buono continui a battere, stimolato da quell’oggetto noto con la parola “Amore” ma che per molti è soltanto un sostantivo da usare per apparire belli.  


 

venerdì 29 dicembre 2023

Cercando il Paradiso

 

 

Viveva in una terra lontana un uomo molto religioso. Era gentile e si prodigava per il prossimo. Viveva da solo, in compagnia di un ragazzino che aveva adottato come figlio.

Un giorno l’uomo ebbe bisogno di un servizio. Gli necessitava che il ragazzo gli portasse qualcosa dal mercato. Lo cercò ovunque ma non riuscì a trovarlo. Poiché sapeva che gli piaceva l’atmosfera della chiesa, andò alla parrocchia della sua zona e sbirciò attraverso una delle finestre della chiesa per dare un’occhiata all’interno. Vide che il suo ragazzo giocava con qualcuno.

Entrò silenziosamente in chiesa e scoprì che il compagno di giochi del figlio non era altro che la statua di Gesù bambino. La scultura in alabastro bianco in qualche modo aveva preso vita. Aveva lasciato il suo santuario ed era sdraiato sul pavimento a parlare e giocare con il ragazzo.

Lo stupito padre ricordò il detto secondo cui Dio appare solo davanti a persone innocenti. Chi era più puro di mente e di cuore del suo bambino, ancora incontaminato dalla sporcizia del mondo?

L’uomo si allontanò silenziosamente, tornò a casa e attese il ritorno del figlio. Intanto, gli aveva preparato una buon pasto.

Quando il bambino rientrò, il padre gli chiese dove fosse stato.

"In chiesa, papà. Stavo giocando con un amico." rispose sorridendo il ragazzo.

“Molto bene. Se vuoi puoi condividere un po’ di cibo con il tuo amico” propose il padre.

"Lo vuoi veramente?" chiese il ragazzo.

"Certamente!" rispose il padre con tutta la sua sincerità.

Il ragazzo raccolse un po’ di pane e formaggio in un tovagliolo e si apprestò a tornare dal suo amico. Ma mentre stava per andarsene, il padre lo fermò e disse:

"Figlio mio, voglio che tu faccia una cosa per me. Quando incontrerai di nuovo il tuo amico, chiedigli se andrò nella gloria in paradiso quando sarò morto."

"Sì, papà" rispose il ragazzo nella sua ingenuità. Uscì di casa e portò il suo pasto in chiesa per condividerlo con il bambino Gesù, lasciando il padre ad aspettare con ansia il suo ritorno.

Quando il ragazzo fu a casa di nuovo, il padre gli chiese con impazienza se avesse parlato con suo amico di quel suo desiderio.

"Sì, papà ne ho parlato. Ho chiesto se il mio papà andrà in paradiso? Ma lui ha risposto di no, perché hai trascurato i tuoi genitori."

L’uomo si rattristò nel sentire questo. Ci pensò un po' e disse di nuovo al ragazzo: "Se mai incontrassi di nuovo il tuo amico, chiedigli se mi verrà perdonato per i torti fatti ai miei genitori facendo del bene ad altri anziani."

Il ragazzo fece come gli era stato detto. Quando il giorno dopo incontrò di nuovo il suo compagno celeste, gli chiese: “Dimmi, amico, mio padre, andrà in gloria in paradiso se ha servito con amore altri anziani?”

“No”, rispose il bambino Gesù, “devono essere suo padre e sua madre a ricevere ciò che gli è dovuto. Potrà salire con gioia in cielo solo se avrà onorato e curato bene i suoi genitori”.

Quando il padre udì ciò, tornò dai suoi poveri vecchi padre e madre che fino ad allora aveva trascurato. Li condusse dove viveva e li trattò con la massima gentilezza, amore e rispetto. Prodigò loro ogni cura e non permise a nessun che lo sostituisse nelle cure.

Quando vide la gioia che i suoi genitori mostravano per la sua gentilezza nei loro confronti, la sua felicità assunse un senso diverso. Non mirava più l’obiettivo di ottenere il paradiso. Tutto il giorno e la notte pensava a come rendere i suoi genitori sempre più felici. Non era il pensiero del paradiso a spingerlo, ma il pensiero della gioia autentica dei suoi genitori.  I loro sorrisi lo portava a fare sempre di più per loro.

Poi un giorno, il suo vecchio padre e sua madre morirono. Erano stati molto felici con il loro figlio. Vissero e morirono in pace, contenti della consapevolezza che il loro ragazzo li amava così tanto.

La morte dei genitori rese l’uomo molto triste. Per giorni non riuscì a superare il dolore per la loro perdita.

Dopo la morte dei cari genitori trascorse molto tempo, l’uomo invecchiò. Una notte fu svegliato dal sonno da suo figlio, che ormai era diventato grande e gli disse di ascoltare ciò che sembrava una melodia. C’era una musica dolce e piacevole che sembrava risuonasse in tutta la casa.

“Oh,” disse il padre con gioia, “forse sono gli angeli che sono venuti a prendermi per portarmi in paradiso."

E aveva ragione!

Gli angeli avvolsero l’uomo in una fulgide luce e lo portarono nel cielo glorioso.


giovedì 28 dicembre 2023

Amava la sua mamma

 

Nei primi anni del novecento viveva un uomo straordinario conosciuto come Carlo il genio. Il soprannome era dovuto alla sua incredibile logica matematica. Aveva studiato in autonomia ogni aspetto della disciplina. Negli anni aveva scoperto un certo numero di proprietà matematiche che presentavano interessanti risvolti nelle applicazioni pratiche. I suoi amici lo stimavano e si rivolgevano a lui per avere consigli su qualsiasi cosa. Carlo era un’anima estremamente gentile. Viveva con sua madre alla quale era legatissimo. Purtroppo, diventando anziana, la mamma divenne cieca e debole fino al punto da non poter badare a sé stessa. Aveva bisogno di farmaci introvabili nella sua zona per cui puntualmente si recava in città per comprare cibo e medicine.

Carlo offriva i suoi servizi per reperire il denaro che gli serviva. Così fu costretto a spostarsi nella grande città per poter guadagnare il necessario per vivere. Per questo motivo incaricò un amico per portare il cibo a casa e badare a sua madre.

Per i primi tempi, andò tutto bene fino a quando si creò una brutta situazione. In uno dei lavori, Carlo guadagnò tantissimi soldi; una parte li utilizzò per comprare cibi ricercati e la rimanente la consegnò al suo amico con la raccomandazione di custodirli presso la casa della madre. 

Dopo una settimana un altro suo amico giunse in città per informarlo che la mamma stava male; erano già parecchi giorni che non mangiava e che non c’era nessuno ad accudirla.

Carlo resto basito perché era sicuro della fedeltà del suo vecchio amico. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe dileguato con i suoi soldi. Ad ogni modo, ritornò precipitosamente a casa. Si prese subito cura di sua madre e appena lei riprese le forze e cominciò a sentirsi bene la condusse con sé in città dove poteva provvedere di persona alla cura della sua amata mamma.

L’eccezionale bravura e carisma di Carlo si diffuse in tutta la nazione fino a giungere nei centri di potere.

Il governatore dello Stato lo volle come suo consulente personale per cui mandò un suo emissario per notificare l’incarico.

Carlo, sebbene ne fosse onorato, declinò la nomina, affidando al messaggero il motivo del rifiuto. Egli non voleva separarsi dalla madre in quanto la povera donna non era auto-sufficiente e quindi bisognosa di continue cure.

Il governatore si sentì indispettito e mandò i suoi agenti a prenderlo e portarlo in maniera coatta al suo cospetto.  

Quando gli agenti giunsero a casa sua con l’intento di usare la forza qualora egli si fosse rifiutato di obbedire, per non impaurire la mamma l’uomo accettò suo malgrado di seguirli. Carlo era di animo gentile, non avrebbe mai usato la forza per qualsiasi motivo.

Nonostante l’apparente serenità del figlio, la mamma intuì che qualcosa di molto triste stava succedendo e mostrò segni di paura.

Carlo, con la calma che gli era solita, pregò la madre di non preoccuparsi. Le disse che avrebbe presto chiarita la sua situazione e poi sarebbe ritornato a casa.

Durante il trasferimento verso il palazzo egli pensava come avrebbe potuto intenerire il cuore del governatore. Sua madre stava da sola, era incapace di vedere e nutrirsi.

Quando fu di fronte al governatore era evidente la sua tristezza. Il governatore, però, non capiva il motivo di tutta quella riluttanza. Chissà quanta gente avrebbe fatto salti mortali per ottenere quell’incarico così importante e che avrebbe portato un guadagno economico notevole. Preso da questo dubbio, il governatore domandò: “Per quale motivo rifiuti di offrire il servizio al tuo governatore?”

Carlo a capo chino, rispose: “Signore, ho una madre cieca e ha soltanto me per continuare a vivere. Se la lasciassi sola morirebbe.”

Il governatore, capì e disse: “Sei libero di tornare a casa. Io avrò modo di cercarmi un altro consulente, ma tu hai una sola mamma.”

Il governatore fu toccato dalle parole di Carlo. Lo liberò per l’amore e la gentilezza d’animo che l'uomo mostrò e che molti conoscevano.

Carlo, felice, corse a casa più velocemente che poteva. Voleva rassicurare l’anziana donna e promettere che non l’avrebbe lasciata sola per nessun motivo al mondo.

Giunto a casa, cercò inutilmente di non farsi sentire perché voleva sorprenderla con una carezza. La madre finse di non accorgersene; per compiacere il proprio figlio, aveva deciso di interpretare la sua più bella finzione. 

L’amore di Carlo per la sua mamma era senza misura.

 

 

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