lunedì 9 dicembre 2024

Il benessere degli anni sessanta


Il dopoguerra era ormai lontano. Il benessere cominciava a interessare anche quelle famiglie che fino a qualche anno prima potevano dirsi povere. Il televisore stava entrando in ogni casa e le lavatrici si accoglievano con grande gioia, specialmente da quelle madri sempre occupate a badare a figli e a perdersi nei servizi domestici. 

La mamma di Luca era tra quelle più impegnate nella battaglia di tutti i giorni per sostenere l’intera famiglia. Lei, oltre ai lavori in casa, doveva occuparsi dei problemi di educazione di ben otto figli. Il papà era quasi sempre assente, in giro sulle navi per assicurare il necessario per tutti. Così, mamma Nunzia aveva il suo bel da fare per cui difficilmente avrebbe potuto trovare tempo per porre attenzioni su un ragazzino introverso. 

Luca, quasi sempre solo, non dava nessuna noia e forse per questo motivo lo dimenticavano da qualche parte. Con l’arrivo della televisione il clima in casa cambiò. Si sentiva il piacere dell’arrivo della sera, proprio per sedersi davanti allo schermo e stupirsi di ciò che si vedeva. Allora le trasmissioni iniziavano nel tardo pomeriggio e quindi il televisore era tenuto ben coperto con un panno ricamato a protezione della polvere.

La mamma di Luca non sapeva nulla della tecnologia e immaginava i personaggi della TV come se fossero presenti all’interno di quella scatola e tutti in grado di guardare verso l’interno della casa. Per questo motivo, era categorico non accendere la TV prima che tutta la stanza non fosse in ordine. Ai bambini consigliava posture educate e abbigliamento pulito. Mangiare, mettersi in pigiama, distendersi sulle sedie non erano atteggiamenti ammessi. 

L’arrivo di “carosello”, alle 20:45, segnava la fine della serata per i piccoli e l’inizio del piacere per gli adulti che intendevano vedere un film o seguire un varietà. Si sapeva con largo anticipo, cosa prevedeva il programma televisivo per cui ogni interessato si preparava con ansia a seguire il programma preferito. Ovviamente, la scelta era una questione degli adulti e in ordine di età e di autorevolezza.

In estate le porte aperte (per i sottani) e le finestre spalancante facevano risuonare per strada voci e rumori provenienti dagli apparecchi sintonizzati sullo stesso canale. E non poteva essere diversamente poiché La RAI era ai suoi albori con Rai1 e Rai2. La pubblicità (lungi da essere aggressiva) era accolta con piacere e curiosità e rappresentava nell’immaginario collettivo come modo di informarsi sulle ultime novità del mercato. 
Le prime trasmissioni a quiz con premi attiravano grande interesse poiché ognuno si immedesimava nel concorrente, sia quando rispondeva esattamente, sia quando sbagliava. Chissà quante imprecazioni o esultazioni si sentivano mentre le trasmissioni giungevano a conclusione. La fine del programma decretava il momento dello spegnimento dell’apparecchio e di mettersi a letto.

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