lunedì 29 luglio 2024

Verso l'ospedale ... in codice rosso


Le cose non andavano bene e Anna lo sapeva. Era ben consapevole che il dolore irradiato al petto e alla schiena non era una buona cosa. I volti degli operatori sanitari al pronto soccorso dell’ospedale locale all'1:30 di notte erano decisamente seri. Continuava a chiedere a suo marito cosa significassero quei numeri sul monitor cardiaco perché tutti guardavano lì. Stava peggiorando la situazione? Il marito, impassibile, non diceva nulla.

Ben presto la donna fu portata via all'unità di terapia coronarica. Giaceva su un letto duro. Odiava la sensazione di vulnerabilità che deriva dall'essere attaccata alle macchine e sorvegliata dal personale ospedaliero. Un'infermiera era in piedi accanto al letto, sempre con lo sguardo sul monitor. All'improvviso, pronunciò un codice nel cercapersone agganciato alla sua spalla; immediatamente, un medico accorse nella stanza e mentre manovrava qualcosa ripeteva: "Resta con noi! Dai, dai …”

Anna, confusa, assisteva a quella scena come se non la riguardasse. Probabilmente era vicina alla morte, ma non ne era cosciente. Il suo cuore aveva deciso di impazzire.

Tutto successe improvvisamente. Dopo due interventi negli ultimi 18 mesi, il suo cuore si era comportato più o meno bene, anche se non si era mai sentita più la stessa. Seppure si era ripresa fisicamente, portava con sé una costante preoccupazione interna. Si ritrovava a lottare con un'ansia implacabile e con la depressione. Conviveva con un sottile terrore esistenziale.

Deve esserci un delicato equilibrio nelle funzioni del cuore, molto simile a quello di un ecosistema. Interrompere una sua parte può causare una reazione in un'altra area apparentemente non correlata. Dopotutto, il nostro cuore non è solo un organo; è l'epicentro dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, di ciò che siamo. Il cuore è centrale nelle nostre vite, sia fisicamente che spiritualmente. Quando siamo feriti o delusi, quando subiamo una perdita, lo sentiamo fisicamente come un forte dolore al petto. A volte si trasforma in una vera e propria pena.

D'altra parte, quando incontriamo qualcuno e iniziamo ad innamorarci, una sensazione di gioia, calore e benessere cresce nel nostro petto. La stessa cosa accade quando rivedi un figlio dopo tanto tempo. Questi eventi fisiologici molto reali sono la prova che i nostri cuori non sono solo delle pompe con il solo scopo di far scorrere il sangue. Secondo una teoria cardiocentrica, il cuore ha una profonda influenza sulle emozioni, la cognizione e la consapevolezza umane. I primi filosofi consideravano il cuore la sede della vita.

Antiche civiltà come l'Egitto e la Grecia credevano che il cuore non fosse solo un organo fisico ma anche un deposito di emozioni e saggezza. I primi studenti di fisiologia notarono l'interconnessione tra tutti gli altri sistemi corporei e il cuore. 

In molti modi, si desume che il cuore è il centro dell'esistenza.

Anna era una donna romantica e per lei il cuore era essenza di vita. Soltanto dopo molte settimane si rese conto che in quei fibrillanti minuti c’era stata una possibilità concreta di morire.

Oggi, lei vive con intensità e con la convinzione incrollabile che nulla è al di fuori del suo controllo. Tende a pensare di vivere per sempre, pur sapendo che ogni istante potrebbe essere l’ultimo. Quando arriverà il suo momento, certamente non la sorprenderà.

Il ricovero ospedaliero avvenne durante le restrizioni per il COVID, quando i malati venivano separati dai loro cari. Mentre la portavano via in carrozzina, sua figlia e suo marito le diedero il bacio d'addio. Riesco ancora a vedere i loro volti pallidi e affranti ai piedi del mio letto. "Starò bene", assicurò. "Non preoccupatevi. Sto bene".

Anna ha un carattere forte, ma ciò che non sopporta è vedere la paura negli occhi di chi ama.

Il marito rispondeva con apprensione alle sue rassicuranti parole: "sei sicura di sentirti bene?".

Sì! Lei era sicura, per il semplice motivo che non poteva prendere in considerazione qualunque altra idea.

Anna era convinta che morire significa svanire dolcemente. Non ha mai avuto paura di morire e questa esperienza non ha cambiato nulla nel suo credo. Nel momento critico, si era sentita curiosamente calma e in pace.

Poi, all'improvviso come era iniziato, il suo cuore si convertì a un ritmo e a una frequenza normale e la crisi è passò. Il suo cuore, sia in senso fisico che spirituale, le venne aiuto. Forse, grazie al potere dell'energia positiva conservata nel suo animo sempre in abbondanza.

 

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