Non ho mai detto a nessuno di essere un poeta,
mi conoscevano come l'amico buono, semplice,
il compagno silenzioso e un po’ distratto.
Colui che preferiva andare a piedi anche se qualcuno gli offriva un passaggio in auto.
Ero gli occhi scuri e freddi di chi tutto accomodava.
Non ho mai detto ai miei amici estroversi che stavo vivendo una bugia … quella della mancanza di emozioni.
Forse per paura del loro giudizio o forse per stringermi un segreto che fosse solo mio.
In quel modo, avevo un posto perfetto nel loro mondo.
Sapevo che la bugia era abbastanza buona e sicura, ma diventava sempre più ingombrante,
finché non si è sgretolata.
Ero la balbuzie,
il silenzio,
la cerniera aggrovigliata,
il lino sgualcito,
il vetro rotto,
nella spazzatura di ieri.
E forse è per questo che
mi rivedo nello specchietto retrovisore
e sono diventato abbastanza coraggioso da diventare un poeta.
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