mercoledì 10 luglio 2024

Attiriamo persone allineate al ns profilo emotivo


Alcune persone entrano nella nostra vita e rimangono a lungo, mentre altre sono solo di passaggio. Indipendentemente dalla durata della loro permanenza, il motivo per cui incontriamo qualcuno è sempre dovuto alla nostra energia personale.

Attraiamo sempre ciò che mettiamo là fuori. Potrebbe essere il cassiere amichevole al supermercato o l’amico scontroso che ti chiama al telefono.

La maggior parte delle volte, non siamo nemmeno consapevoli dell'energia che stiamo immettendo nell'Universo. Stiamo solo vivendo le nostre vite, reagendo alle circostanze esterne. Ma le nostre circostanze esterne sono un riflesso del nostro mondo interiore.

Ecco una mia vecchia esperienza che può spiegare meglio il concetto:

Nel 1987 avevo un lavoro precario a scuola incaricato di una supplenza di appena sei ore settimanali. Ero sposato da poco più di un anno e già avevo in carico un figlio di pochi mesi. Sebbene fossi giovane e ottimista, quel periodo fu molto duro. Vivevo di quel poco che guadagnavo, adattandomi a privazioni che oggi sarebbero dolorosissime. Fu un periodo solitario per me e non avevo nessuno su cui appoggiarmi, seppure moralmente. C'erano momenti in cui mi sentivo disconnesso, forse anche incapace. Mettevo in discussione ogni mia decisione, arrovellandomi sulle possibili conseguenze.

Ci misi un paio di mesi per trovare un lavoro che mi potesse un po’ sollevare economicamente, cosa che trovai piuttosto frustrante a causa di un roboante titolo di studio (ingegnere elettronico) che brandivo con malcelata insicurezza.

Quando mi presentai al colloquio di assunzione ebbi subito la sensazione che quel manager non mi sarebbe piaciuto. Ma prendere quel lavoro era prioritario rispetto a qualsiasi mia preoccupazione per cui accettai l’offerta. Tornando a casa, una a vocina nella mia testa diceva "NON ti piacerà quel lavoro! Neanche lavorare per quel tizio."  Ignorai tutto e firmai il contratto di assunzione.

In poche parole, quello fu il periodo peggiore della mia vita professionale. Il manager mi assegnò un compito assolutamente noioso e completamente isolato dagli altri impiegati. E quando si presentava per valutare il mio lavoro, sbuffava come se avessi perso tempo inutilmente poiché non riteneva il risultato soddisfacente. Chiedevo spiegazioni di come poter migliorare e allinearmi alle sue aspettative, invece rispendeva quasi scocciato e in modo evasivo, assegnandomi compiti più limitativi. Quando si presentava qualche problema, erano sempre i suoi dipendenti a sbagliare, perché le sue decisioni le riteneva decisamente corrette. Mi ha fatto sentire inadeguato, mettendo spesso in discussione le mie scelte, anche quando alla fine quelle stesse si rivelavano giuste.

Quando ripenso a quel periodo, posso capire che quel manager rifletteva i miei sentimenti profondi: mi sentivo solo, isolato … come se prendere decisioni sbagliate fosse inevitabile. Avevo perso fiducia in me stesso. Ora capisco perchè riuscii ad attrarre quel manager nella mia sfera emotiva. Quando ci sei nel mezzo della situazione, però, è molto difficile rendersene conto.

Oggi, mi assumo la piena responsabilità di aver attratto quel manager perché so che la legge di attrazione stava lavorando dietro le quinte. In quel periodo avevo attratto la persona esatta che rispondeva alle mie vibrazioni, decisamente negative.

 

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