mercoledì 5 giugno 2024

Un Dio spettatore?


ETT: Luigi, non comprendo un atteggiamento molto comune fra voi umani. Noto un gran numero di umani molto devoti a qualcuno che non conoscono e che neanche vedono. Alcuni, come te, lo chiamano Dio, altri Allah, Jehova, Brahama, Elohim, Yahweh, Shiva. Chi sono questi? Sono umani come voi?

LUIGI: Caro amico ETT, noi uomini sulla terra abbiamo un ente molto più potente di un qualsiasi nostro simile; perfetto e padrone dell’universo al quale siamo devoti per fede. Lui ci ama e ci protegge.

ETT: Scusami Luigi, ma ciò mi appare molto strano … per tuo rispetto non dico ridicolo.

LUIGI: Perché?

ETT: Mi sembra evidente come sia bizzarro che un essere così potente e buono, come tu dici, permetta che accadono cose terribili fra i suoi devoti. Osservo individui che si combattono, si uccidono, prevaricano e calpestano la dignità di altri. Tutto questo succede mentre il potente e buono Dio assiste inerte.

LUIGI: Forse non sai che il nostro Dio ci lascia liberi di autodeterminarci … mette in gioco la sua perfezione attraverso i nostri limiti.

ETT: Dai, non scherzare! Ci sono troppi segni di inconsistenza di questa tua giustificazione. Perché si rivela sotto religioni diverse? Perché accetta il dolore dei suoi devoti? Perché permette ad alcuni di vivere bene e trascura completamente molti altri?

LUIGI: Ammetto che le ragioni del nostro Dio potrebbero apparirti inspiegabili … lo sono anche per noi! Per questo motivo ci affidiamo alla non-ragione che chiamiamo fede. Vedi, amico mio, noi siamo coscienti di non poter conoscere il piano del nostro Signore e quindi un sistema per non scoraggiarci davanti alle difficoltà della vita dobbiamo pur individuarlo.

ETT: Non vi fa onore rinunciare alla vostra ragione soltanto perché non riuscite a trovare una spiegazione. Quello che posso assicurati che noi vi osserviamo; non possiamo intervenire nel vostro sistema per tanti motivi che non potete comprendere; siete troppo “piccoli” per avere un dialogo con noi. Agite con gli stessi modi dei vostri bambini che sono chiusi nella loro ingenuità e che hanno bisogno di qualcuno per essere guidati a non farsi male. Diventando adulti, vi arrogate di una risibile potenza, utile soltanto per nascondere una inconfessabile leggerezza dell’essere. Siete divisi in nazioni, culture e lingua e tali divisioni vi permettono di essere illusoriamente diversi, eletti o diseredatati, ubriacati da poveri egocentrismi. Tutto questo, con il benestare di un Dio che non sapete dov’è e che fingete di temere.

LUIGI: Siamo umani, Ett! Siamo una specie particolare, nata spontaneamente in un universo dove anche voi abitate e forse siete sempre esistiti. Come mio personale desiderio, vorrei che tu chiedessi ai tuoi simili di occuparci di noi … magari soltanto per evitarci di auto-estinguerci.

ETT: Dovresti chiederlo al tuo Dio!

 

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