Durante la mia solita sosta al
bar si presentò il mio vecchio amico Antonio che appena sedutomi accanto mi
pose una delle sue imprevedibili domande: “Andrea, sai dirmi qualcosa a proposito della materia
oscura?
“Non sono un fisico, né tantomeno
uno esperto in materia! Però qualcosa conosco.”
Antonio, subito colse
l’occasione: “Allora, dimmi tutto quello che sai!”
L’argomento mi attirava, così
iniziai a parlare: “Sebbene conosciamo il peso di un protone, la forza di gravità,
tutto ciò che abbiamo scoperto sulla materia, in tutta la storia umana, è solo
ciò che possiamo osservare sotto il nostro spettro di luce noto, che sia
visibile all'occhio umano o invisibile, come la luce infrarossa. La materia
oscura ha massa, ma non sappiamo cosa sia. Gli scienziati non sono stati mai in
grado di studiarla, perché non è osservabile. Eppure costituisce il 27% del
cosmo."
Antonio si stupì: “Questo significa
che il 27% dell'intero mondo che ci circonda è semplicemente sconosciuto,
invisibile?”
“Infatti! Nonostante che ci
attraversi in ogni singolo secondo e...”
"Aspetta. Cosa intendi con ci attraversi in ogni secondo?" Interruppe Antonio con le sopracciglia
aggrottate. "Avevo sempre pensato a questa faccenda della materia oscura come un
concetto da extra-terrestre. A quanto pare mi sbagliavo.”
Ripresi il discorso: “Si tratta
di particelle che ci attraversano ogni singolo secondo,
piccoli segnali nella piega dello spazio e del tempo, che si fanno strada
attraverso ogni singola cellula del nostro corpo, completamente e totalmente
non identificabili.”
“Incredibile!” Esclamò Antonio.
“Se fai una ricerca su Google
scoprirai che sono più di 1 miliardo di particelle di materia oscura al secondo che ci trapassano.
E sono tutte completamente e totalmente non identificabili.”
Antonio, stentava a crederci: “Veramente?”
“In questo momento circa 5 miliardi
stanno passando attraverso la tua mano!”
Antonio nascose la mano dietro le
spalle.
“No ti preoccupare, però! La maggior
parte delle particelle di materia oscura sono inerte e non ci fanno nulla. Ma
ci attraversano. Tutte queste minuscole, incredibilmente veloci piccole
particelle, che deformano appena il cosmo, noi compresi, si lanciano
verso una destinazione senza nome, sconosciuta.
E non è solo la materia oscura ad
avere effetti sbalorditivi sulla nostra realtà. Le particelle cosmiche dallo
spazio esterno possono scendere sulla Terra e ogni tanto ne vediamo gli
effetti.
Un aereo precipita all'improvviso
per centinaia di metri, due volte, segnalando dati di sensori casuali e
corrotti, ma senza alcun difetto tecnico o software rilevabile. Una macchina
per il voto in Belgio aggiunge casualmente migliaia di voti a un candidato
politico, senza alcuna causa identificabile. In ognuno di questi casi, trovano
un bit invertito, un singolo bit, microscopico in un mare di dati geroglifici,
invertito, con effetti catastrofici sul sistema. Niente di tutto ciò è realmente
spiegabile, a parte il fatto che potrebbe essere il risultato di una particella
cosmica radioattiva, che attraversa gli atomi di metallo solido e cambia
irreversibilmente la nostra realtà.
Si chiamano
"single-event-upsets". È un nome così metafisico, come se dare a
qualcosa di così ampiamente sconosciuto e ultraterreno un piccolo e grazioso
descrittore lo contenesse. La nostra
esistenza sia determinata dalle particelle e dalla fisica al suo interno. Nel nostro mondo ogni sogno, ogni vena e pensiero che attraversa la
nostra mente è una manifestazione precisa ed esatta degli atomi e delle
reazioni chimiche che hanno avuto inizio prima che nascessimo nell'utero, che a
loro volta possono essere ricondotti alle particelle di polvere spaziale che
fluttuavano nel cosmo prima della nostra esistenza, che poi risalgono alla
polvere di stelle che si è scontrata per far nascere la galassia. Tutto è
predeterminato, chimico, fisico e tutto è in un certo senso inevitabile.”
Antonio, perso nella sua
immaginazione, si interrogò: “Allora, non contiamo nulla, non siamo nulla?”
"L’essere umano potrebbe cambiare i
suoi valori e comportamenti nel corso del tempo, ma sarà il risultato di una calibrazione
predestinata, non di una scelta. Nessuno può sfuggire al cocktail di sostanze
chimiche preimpostate che agiscono nel cervello, o agli eventi
ambientali che sperimenterà.
Estendendo il ragionamento, anche
i criminali non possono essere ritenuti responsabili, anche se dovrebbero
essere isolati per la sicurezza pubblica, perché non sono mai stati
responsabili delle loro decisioni: erano cablate in loro, una manifestazione nella
società del neurone pre-programmato.
Penso che ci piaccia credere che
le persone possano cambiare, perché ci dà speranza: per nuovi inizi, per futuri
migliori, per finali diversi. Detto questo, a volte, l'idea del fato o del
destino sembra confortante. È adorabile, il pensiero di arrendersi e lasciare
che l'universo ti porti in un posto, qualcuno, qualcosa, che è destinato a te.”
Antonio, non s’arrese e chiese:
“Allora tu non credi in un Dio onnipotente e buono?”
"La risposta fu immediata: “Amico
mio, lascia il tuo Dio in pace … sto parlando di fisica. Esiste una teoria, non
molto famosa, che coinvolge un ipotetico essere onnisciente e onniveggente, che
conosce la posizione esatta, la traiettoria e la velocità di ogni singolo
atomo, ogni singola particella, nel mondo intero, in un dato momento (inclusa
tutta quella materia oscura).”
Antonio insistette: “Questa
creatura sarebbe in grado di predire il futuro? Potrebbe dirti quanto vivi e
chi sposerai, se avrai figli, quando andrai in pensione? Come morirai?”
“La risposta risiede tanto nella
fede quanto nella teoria. La questione è se pensi che questa creatura sappia
tutto. Se è possibile sapere tutto. O se c'è ancora qualcosa là fuori, un
fattore sconosciuto, una "X" che significa che persino l'universo non
ha mai il pieno controllo. A seconda di ciò in cui credi, quella "X"
potrebbe essere un Dio. Potrebbe essere magia. Potrebbe essere pura casualità.
O potrebbe essere l'umanità, la capacità intrinseca e miracolosa di conoscere
il mondo che ci circonda e assorbirlo.”
“Se è tutto già deciso, che
motivo abbiamo di migliorarci e di preoccuparci del futuro?” altra sconfortata
domanda di Antonio.
“Per quanto tu ti possa dar da
fare, certe cose sono semplicemente destinate ad accadere, scegli tu a chi attribuire la responsabilità: alla fisica?
Al destino? a Dio?”
“Andrea, mi hai fatto venire un
mal di testa! Beviamoci un caffè … non pensiamoci più!”