Quando ci accorgiamo che stiamo procedendo male o almeno non secondo le nostre aspettative, è spontaneo fermarsi e ricominciare di nuovo. Si é perso tempo nel capire di avere preso la direzione sbagliata! Abbiamo valutato male o le informazioni necessarie per decidere erano approssimate. La catena delle decisioni assunte ha prodotto un mostro.
In un mare di incertezze una scelta sembra ferma: Ricominciare!
Ricominciare significa
“tornare all’inizio del percorso”, cambiare i criteri e le priorità per
decidere.
Ricominciare non è facile
per tutti. Il processo di fossilizzazione ci insegue togliendoci memoria del
passato.
Il metabolismo biologico (invecchiamento) ci irrigidisce inquinando e
rallentando le decisioni. Il processo di comunicazione
si sviluppa su canali che subiscono la crittografia del tempo che passa (non ci
si capisce più). Tutto sembra congiurare
contro l’idea di ricominciare.
I segnali che ci chiedono di
ricominciare sono forti e chiari, come quelli forniti a un automobilista che
vuol ripartire col freno a mano tirato.
Abbiamo molti esempi di coloro che,
immersi fino al collo nelle sabbie mobili e con l’unico braccio libero per
avvinghiarsi a qualunque cosa, gridano forsennatamente aiuto.
Vi siete chiesti perché
molti sono intrattabili e inspiegabilmente cattivi?
Vi siete chiesti perché un
barbone sporca ovunque?
Vi siete chiesti perché un
insegnante che va in pensione, ammonisce i colleghi a misurare il proprio
successo sul più somaro della sua classe?
Vi siete chiesti perché
Madre Teresa di Calcutta abbracciava amorevolmente una deforme, maleodorante
creatura?
La risposta è sempre la stessa: “Il mondo interiore protesta e chiede di ricominciare”.
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