opera di Silvia Senna
Ieri Andrea casualmente incontrò Antonio. L’argomento sull’arte pittorica lo aveva scosso. Probabilmente, quel mondo completamente estraneo nei suoi pensieri aveva toccato la sua sensibilità. Non perse occasione per riprendere il discorso con Andrea.
-“Andrea, sai, ho sognato quelle figure confuse dei quadri dell’amica tua.” Iniziò cosi, Antonio.
-“Ti riferisci ai quadri della pittrice Silvia Senna?”
-“Certo, chi altri conosco!”
-“Quell’opera deve averti scosso così tanto da portarla nei sogni?”
-“Succede così quando non comprendo bene la questione.”
-“Antonio, comprendere un’opera d’arte non è facile! Chi non è abituato si affida agli occhi e a ciò che il pensiero comune suggerisce come bello.”
-“Ora non capisco neanche te!” ammise sconsolato Antonio.
-“Ti faccio un esempio. Sai riconoscere una bella donna?”
-“Ma che domande mi fai? È ovvio che sì!”
-“Ebbene, per esserne così sicuro tu ti affidi a ciò che vedi. E cioè, un viso da angelo e magari un corpo da Miss Italia! Con questi elementi, riconoscibili da tutti, puoi senz’altro affermare di aver visto una bella donna! Per l’arte non funziona così!”
-“Allora dimmi come?” Antonio si senti quasi impedito a capire.
-“Antonio, ti avevo detto prima che non è facile perché intervengono molte componenti e non tutte disponibili nello stato dell’essere di una persona.”
-“Mi fai preoccupare! Dimmi che cosa serve … magari cerco di adeguarmi!” Antonio tentò una leggera ironia poiché già immaginava ciò che Andrea intendesse.
-“Antonio, lo stato dell’essere a cui mi riferisco non si acquisisce dall’oggi al domani, non si rimedia con la disinvoltura di chi si procura qualcosa. La maturità in questo campo ha bisogno di tanta sensibilità interiore che si acquisisce dopo un fortunato e lungo percorso educativo.”
-“Questo significa che gli ignoranti come me non possono ambire ai piaceri dell’arte?” Antonio si mostrò quasi risentito.
-“Beh, non è proprio così. La cultura rappresenta la via più sicura per giungere alla sensibilità di cui parlo. Per fortuna, non è l’unica strada. Esistono persone che non hanno frequentato grandi scuole, però per la sana educazione ricevuta, per la saggezza acquisita nel condurre una vita sostenuta da valori morali, hanno aperto la via all’essere speciali. La loro sensibilità si è formata in seguito a esperienze dure e a volte, drammatiche. Quindi davanti ad un’opera d’arte loro non ragionano molto, ma si lasciano trasportare da un “sentire” interiore con il quale apprezzano e catturano il messaggio di “cuore” che l’artista trasmette.”
-“Mi spiego solo ora, quel sentimento di paura che mi ha colto nel sogno. Avevo un senso di piacere nel guardare quel quadro ma nello stesso tempo temevo su cosa potesse realmente rappresentare.” Antonio rispose alle spiegazioni di Andrea.
-“Nota, Antonio, Tu hai immaginato il terremoto vedendo quel quadro. Hai avuto paura del terremoto, ma non lo hai visto con gli occhi … lo hai ricavato con la tua sensibilità. Vedi, questo è il miracolo che fa l’arte: ti esalta in quello che tu desideri o che temi.”
-“Grazie, Andrea … mi hai fatto dimenticare di essere ignorante.”
-“Consolati, Antonio … in misura diversa, siamo tutti ignoranti!”
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