venerdì 6 ottobre 2023

La ragione dell'ipocrita

Se dovessi eleggere la parola più importante il cui significato è perfettamente chiaro e tacitamente accettato, questa sarebbe "ipocrisia".
L'ipocrisia è un fiume che scorre attraverso le valli delle formalità, attraverso i luoghi pubblici, i campi coltivati con indifferenza e sfocia nel mare della povertà di valori.

Spesso ci chiediamo: "Devo dire la verità oppure dovrei essere formale, elegante, avere un bell'aspetto e dire quello che il mio partner vuole sentirsi dire?"
Se non ti sei mai posto questa domanda, allora o sei una persona speciale, oppure sei un avventuriero, un cacciatore di guai. Essere un ipocrita è facile, conveniente e "salutare". L'ipocrita ha tanti “amici”, e spesso fa carriera utilizzando l'arte della diplomazia, della mediazione. È un grande parlatore.

Gli ipocriti sono striscianti, silenziosi, codardi. Ricordano molto i sofisti dell'antica Grecia. I Sofisti erano maestri delle virtù apparenti. Venivano pagati per i loro servizi di patrocinio. Sono stati definiti (in modo volutamente offensivo) curatori della "cultura puttana".
Essere sofisti era una professione lautamente pagata. Il fulcro del insegnamento era la retorica, attraverso la quale insegnavano allo studente il tipo di morale utile a raggiungere scopi specifici, indipendentemente dal concetto di giustizia. Nella società moderna, si occuperebbero delle "pubbliche relazioni".
Per questo compito oggi è obbligatorio l'uso di abiti e cravatte, preferibilmente firmati, un ambiente lussuoso e un sorriso stampato sul viso.
L'ipocrita è la mummia che vive nel presente, è cosciente di operare in modo fraudolento, ma non si arrende.
Molte volte ottiene poco vantaggio nelle situazioni, ma a causa della loro pigrizia mentale o inerzia, continuano a mantenere lo stesso costume. Quando si scopre l'ipocrisia, l'atteggiamento è gelatinoso; usa spiegazioni puerili basate su nobili sentimenti e valori universali.

Una volta chiesi allo sventurato ipocrita cosa lo spingesse a comportarsi in quel modo. La risposta era facilmente prevedibile:

-"Il mio modo di fare è come quello di molta gente. Ci adattiamo alle circostanze per trarre il meglio da ogni situazione. Preoccuparsi della moralità è inutile, e ancor di più, lavorare per cambiare l'ordine degli eventi ... sarebbe come svuotare il mare con un secchio."

Sarei stato anch'io ipocrita se non avessi risposto così:
-"Caro amico, mi viene spontaneo il desiderio di fare delle belle pernacchie, ma sono costretto a rispettare le tue idee. Credo che adattarsi ad essere d'accordo con te sia un po' morire nell'anima. Devo dirti che mi piace la sincerità perchè riflette la bontà. Se la mia verità facesse male, cercherei di addolcirla con i miei sorrisi, ma non la nasconderei, nè la camufferei. Non rispiarmierei sforzi per far riguadagnare la serenità messa in crisi dalla nuda verità. Probabilmente, potrei perdere la simpatia dell'offeso, ma col tempo, sono sicuro che sarei stato compreso."

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