Un famoso Pensatore di nome David Hume, scrisse:
"La bellezza delle cose esiste nella
mente di chi le osserva”.
Con il dovuto rispetto gli avrei fatto notare che la mente in sè elabora ciò che i sensi forniscono, ma l'eco del risultato risuona nell'anima, manifestandosi come sentimento.
Quindi, io avrei modificato la sua massima,
così:
“La bellezza del
mondo esiste nell’anima di chi lo vive”.
Esistono, per Hume, due tipi di filosofia, una facile e ovvia, l'altra difficile e astrusa.
Quella ovvia è esortativa, precettista, consolatoria e alla fine
risulta fin troppo banale, l'altra è astratta, decisamente inservibile
per la vita, perché orientata all'esaltazione di dispute interminabili; e
spesso scade in una forma di "malattia metafisica" o sapere astratto
perché pretende di conoscere l'inconoscibile. Hume raccomanda di
superare ambedue queste forme del filosofare. Appare a lui evidente,
come in una forma di intuizione, la possibilità di una "nuova strada"
del sapere: fondare una "scienza esatta della natura umana". [testo tratto da wikipedia]
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