opera di Silla Campanini
Non sapevo che amare costasse un pezzo di cuore
e che la mia anima scapestrata tradisse il mio sorriso.
credevo che l'amore fosse buono come il pane con la
cioccolata.
Ho confuso sapori ed emozioni.
Ho imbrogliato amore con passione.
Ho barattato un cuore invano.
Ora
portami un giglio vergine da bramare
sfianca la mia amarezza con impavidi baci
il tuo sorriso sfrontato
scioglierà forse una statua di sale.
Dammi quel brivido che il mio corpo ignora
un letto caldo non basta a farmi innamorare
anche la notte è stanca di ascoltare.
Un cuore
un pezzo del mio cuore svenduto per un falso amore.
Ora
portami la luna come mia ultima dimora
e regalami la mia bambola preferita.
Ho confuso sapori ed emozioni
ho amato un uomo di cartone senza coglioni.
©paola bosca/registrata
Rivedo quel fascio di luce
fuggir per amor ingrato.
Ardori e dolcezze cadono a
fiocchi sul cuor gentile.
Brama, ancor coglie per
consueta forma.
Risuonar è d’obbligo all’infinito incanto.
Attonito, soggiaccio a
cotanta tristezza.
Dolor vivo s’espande che il
verbo non dice.
Troppi tramonti l’amor
spense.
Lontana,
la timorosa carezza, il tuo
viso sfiora.
Porta con sé un pugno che la
viltà stringe.
Vorrebbe trasformar in cenere
la speranza tradita.
Vorrebbe dar forza all’ingenuità del tempo giovane.
Vorrebbe ritrovar il ciel
sereno.
E al calar della sera,
quando la tenerezza ormeggia,
ripassar la silenziosa mano a
ritrovar il letto caldo, accende il cuore.
Scoprir è dolce che d'amor si vive.
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