Impotente a ciò che non si comanda,
l’anima s’attarda
al giorno che nasce.
Adagiata nella monotonia che l’avvinghia, vede se stessa.
Inesorabile, illumina le debolezze.
Riporta alla consapevolezza il dì or trascorso.
Come il frastuono di un treno in corsa
sferza l’orecchio per l’urlo della rotaia in pena,
così anela per l’oggi come ieri,
per la calma del vento nuovo.
Il pensiero ancor vaga per le vacillanti certezze.
Lo spirito non ha disfatto le valigie.
Il cuore batte imperterrito.
Aspetta di scoprire la bugia della vita.
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