martedì 13 agosto 2024

L'antidoto all'invidia


Sono invidioso perché voglio essere bello come te; voglio avere i bei vestiti, la casa elegante, la posizione elevata che hai tu. Essendo insoddisfatto di ciò che sono, voglio essere come te; ma, se fossi cosciente della causa della mia insoddisfazione, allora non vorrei essere come te, nè desiderare le cose che hai tu.

In altre parole, se sono consapevole delle mie qualità, allora non mi confronterò mai con nessun altro e non sarò invidioso di nessuno. L'invidia nasce perché voglio cambiare me stesso e diventare come qualcun altro. Ma se sono convinto di avere i mezzi di poter agire come o meglio dell’altro, l’invidia perde la sua morsa e scompare. Allora non c'è bisogno di disciplina e comprensione del mio stato in poichè dopo nasce l'integrazione.

Cosa significa prendere consapevolezza del proprio valore? E come questo porti all'eliminazione dell'invidia?

Una prima osservazione di questa debolezza, riguarda la forma di esternazione dell’invidia. Alcune persone sono aperte a riguardo della loro lotta contro l'invidia, mentre la maggior parte nascondono il problema.

In parole povere, l'invidia è una di quelle emozioni complicate che non ha ancora avuto il suo momento di giudizio sotto i riflettori. Mentre la depressione emerge come qualcosa di cui è accettabile discutere, l'invidia non ha  trovato quella zona di comfort che ne permette la libera esternazione. Rivelare di essere una persona invidiosa non suscita molta simpatia. Spesso l’invidioso è accompagnato da un senso di vergogna per il fatto di sentirsi in quel modo.

L'invidia è uno dei problemi più diffusi nel mondo odierno, soprattutto perché i social media normalizzano i successi degli altri, facendoti sentire come se "valessi poco" quando in realtà ti viene mostrato un filmato dei momenti salienti di casi inconsueti. Ti paragoni sempre a qualcuno più avanti di te, e il traguardo continuerà a muoversi perché tu credi che si sposta per te. E dopo ogni movimento, la mano dell'invidia ti stringe dall’interno.

L'invidia scorre nelle vene di tutti, eppure nessuno si sente in grado di parlarne. Nessuno vuole ammettere che il successo degli altri li fa sentire inadeguati e che questa inadeguatezza smorza il loro senso di autostima. Non solo è difficile ammetterlo agli altri, ma è altrettanto difficile ammetterlo a sé stessi.

In definitiva, l'invidia è il risultato del non sapere chi sei. Nasce quando misuri con il metro esterno le tue definizioni di successo. Nel caso di qualcuno, potrebbe essere la ricchezza. Per qualcun altro, potrebbe essere il numero follower sui social media. Per un altro ancora, potrebbe essere la dimensioni della casa. Indipendentemente da quale sia il barometro, il fatto che tu lo desideri significa che stai guardando oltre i contenuti della tua mente e nel bacino collettivo della società. Stai smettendo di guardare a ciò che ti rende unico e stai fissando il caos dell'inseguimento di ciò che non capisci.

Ribadendo il concetto con una metafora, direi: Se sei invidioso, ti comporti come il cane che insegue l’auto in corsa senza un reale motivo. Anche se riuscissi a ottenere l’oggetto della tua invidia, che cosa cambierebbe in te? Probabilmente ti sentiresti come il cane che ha raggiunto inutilmente la macchina. Allora non ti resta che scegliere tra due alternative: tenerti occupato inseguendo un'altra macchina o renderti conto dell’inutilità del modo di fare.

La prima scelta gli psicologi chiamano il tapis roulant edonistico, mentre la seconda è proprio l'antidoto all'invidia.

Il motivo per cui l'autocomprensione porta all'eliminazione dell'invidia è perché quando esplori il labirinto della tua mente, semplicemente non hai spazio per desiderare ciò che ha un'altra persona. Ci sono più misteri nei limiti della tua vita di quanti un romanzo possa mai esprimere, e questo viaggio richiederà un'intera vita per essere affrontato.

Ricorda: non hai scelto i tuoi geni, i tuoi genitori, la tua educazione, i tuoi interessi. Praticamente tutto ciò che ha una conseguenza è il risultato del caso, ed è da lì che iniziamo tutti. Siamo dotati di una mente e di un corpo che non abbiamo scelto, eppure la tentazione è di credere di sapere chi siamo. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità, e il modo per avvicinarsi a questa verità non è paragonarsi a un altro, ma sapere cosa significa "essere sé stessi" in primo luogo.

In sostanza, l'autocomprensione è un impegno a capire il proprio modo di pensare. 

L'invidia è inversamente correlata all'autoesame

Meno conosci te stesso, più guardi agli altri per farti un'idea del tuo valore. Ma più approfondisci chi sei, meno cerchi negli altri e così inizia la dissoluzione dell'invidia.

 

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