Ecco un’altra guerra!
Telegiornali e dibattiti occupano tutti i canali della TV (con spazio sempre garantito per la pubblicità).
Le notizie si susseguono, divulgando scene apocalittiche mentre gentili signori ben vestiti, seduti su comode poltrone, fanno mostra di sapere e saggezza.
Tutto quello che succede si trova oltre lo schermo televisivo. Davanti ci siamo noi, comuni mortali immersi dai problemi di vita quotidiana.
Bisogna essere dei romantici come me per richiamare alla mente un Eden in estinzione.
Non credo di essere pessimista né tantomeno un pittore a tinte fosche quando un po’ di scoraggiamento mi coglie. Mi chiedo: perché succede tutto questo?
Perché vogliono che io sappia, se manifestamente sanno che non posso praticamente far nulla oltre a rammaricarmi per il mondo con non va come dovrebbe andare?”
Perché l’attenzione dei giornalisti è così mobile … basta un nuovo evento per “dimenticare” il precedente?
Le risposte sono ovvie!!
Ho l’impressione che ci prendano in giro oppure vogliono spaventarci come si fa con gli uccelli usando spaventapasseri. Anche chi affonda nell’ingenuità, sa che il suo parere non interessa a nessuno. Ci sono troppi interessi economici che spingono le marionette politiche verso decisioni già prese. Se immaginate come si muovono le correnti oceaniche, capirete il valore e il potere che barchette senza remi hanno nello scegliere la destinazione.
Da bambino sporcavo i miei calzoni di polvere e mettevo in disordine la mia stanza. Non esitavo a definirmi uno sporcaccione che non cura il suo ambiente. Ricordo che anche quando tentavo di acchiappare farfalle spezzando steli di fiori oppure quando lanciavo sassi per colpire le povere lucertole in fuga, mi consideravo un terrorista della natura.
Come potevo immaginarmi un uccello sporco di catrame incapace di volare!
Come potevo immaginare pesci morti che galleggiano sull’acqua che lentamente riempiono spiagge come un cimitero!
Neanche la mia pur fervida creatività avrebbe potuto suggerirmi trame da libri neri, come quelle, aimè, realmente concretizzate in quelle parti del mondo dimenticate.
Ricordo da
ragazzino quando rubai un finocchio ai bordi di un viottolo di campagna e lo
mangiai avidamente sul luogo del “delitto”. Non potevo pensare che quel
finocchio potesse essere pieno di veleni o addirittura che ci fosse qualcuno
appostato dietro un albero con il fucile spianato.
Probabilmente, il tempo trascorso ha riformulato valori, ha standardizzato gusti e ha livellato intelligenze.
Il mio animo da sognatore, però, non si arrende!
Allargo lo sguardo davanti alla distesa della campagna aperta, silenziosa, sperando che nel futuro dei miei figli non ci siano recinti elettrificati, ruspe demolitrici, fumi tossici generati da incendi dolosi o per scarichi abusivi in combustione e, gente che porta a tracolla un mitra al posto del borsello di Gucci.
Scaccio dalla mia mente questi brutti pensieri e torno ad essere solo con la mia anima. Il vento mi parla, il cinguettio di un uccello favorisce la mia malinconia.
Ho bisogno di scrivere una poesia: Ti amo mondo mio.
Spero di non essere solo a dirtelo.
Nessun commento:
Posta un commento
Esprimi il tuo pensiero