Vi è capitato di partecipare
a un colloquio passivo?
Forse è una delle forme di
colloqui più usuali.
Nel colloquio passivo si
parla di se stessi continuamente. L’unica variazione che si nota, sta nello
scambio dei ruoli tra chi ascolta (in pausa meditativa) e chi parla (in
sindrome di egocentrismo).
Lo scambio avviene spesso
sfruttando le pause accidentali o le difficoltà espositive di chi detiene il testimone
del colloquio.
Spesso, lo scambio è difficoltoso. Ci sono dei momenti in cui il
ruolo di “parlatore” è duplicato.
Vince (continuando a parlare) chi riesce ad
assumere un tono di voce più alto e deciso. Sono commoventi i momenti in cui la
voce perdente continua nei suoi tentativi di imporsi.
Alla fine del colloquio i
duellanti si allontanano chiedendosi: “Ma di che cosa abbiamo parlato?”.
È stata un’inutile perdita
di tempo che ha lasciato come effetti positivi lo sfogo verbale e una decisa
voglia di bere (specialmente in estate!).
Il colloquio dovrebbe essere
un momento magico in cui due esperienze diverse s’incontrano e colgono
l’opportunità di arricchirsi e deliziarsi della vita.
L’elettronica dà un
meraviglioso esempio.
Due punti a potenziale
diverso non vedono l’ora che un filo di rame possa unirli. Se dovesse succedere, si
scatenerebbe una corsa di elettroni, forsennata.Tutti correrebbero verso i
fratelli protoni, pronti a unirsi a loro per riversare e ricevere la quantità
di carica di cui hanno fortemente bisogno. La loro corsa è tanto più forte,
quanto più alta è la differenza di tensione che esiste tra di loro.
È facile
intuire che se uno dei due è una fonte inesauribile di energia, il traffico di
elettroni continuerà in modo indefinito. Diciamo che tra i due punti c’è
corrente continua!
Un colloquio interessante si
sviluppa tra persone che possono dare qualcosa in termini d’idee, poiché
entrambe si arricchiscono dell’esperienza dell’altro. Ognuno è capace di tirar
fuori il meglio dell’altro. L’interesse e l’attenzione
sono elementi sempre presenti nel colloquio. La fine del colloquio porta
la consapevolezza di aver trascorso un “bel” tempo. I due si lasciano con una
stima reciproca accresciuta.
La voglia di bere verrà per
brindare alla bellezza della vita!
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