Testo tratto dal mio libro "AMORE - Lo stato dell'essere"
Non puoi comandare direttamente il cuore così come non puoi comandare sull’amore. Se vuoi sentirti vivo; se vuoi sentire il pulsare del tuo cuore devi emozionarti. Allo stesso modo se vuoi sentirti in amore devi essere consapevole; devi imparare a mantenere la consapevolezza. Il problema più grande che impedisce di intraprendere la strada della consapevolezza è l’incapacità di amare. Esattamente come succede per i freddi di cuore che non sanno emozionarsi. Manca quella sensibilità che viene da dentro l’anima e che consente il tocco emotivo. Alcune persone nelle relazioni personali appiano “staccati” dal loro io emotivo. Si ha l’impressione che siano fatti di pietra, adattati a vestire l’aspetto umano. Quando discuti con loro, non ti ascoltano; fremono nel rispondere e non riescono a cogliere il senso più profondo dalle tue parole. L’incapacità di amare li isola perché non è sempre possibile che arrivino stimoli esterni per innescare il sentimento.
Essere passivi in amore si risolve in una dipendenza dall’amato; ci si pone in condizioni di rallentare il processo di maturazione e di sospendere la consapevolezza. Il risultato finale si osserva nell’incapacità di sintonizzarsi con il pensiero dell’altro; non c’è collegamento con il cuore e il filo logico della discussione appare disconnesso, lucido a tratti. Gli argomenti richiamano elementi non strettamente coerenti con la logica, sospinti da esigenze interne alla ricerca di approvazione. Se si provasse ad esprimere apertamente il disaccordo, si provocherebbe il disappunto, responsabile di una emergente antipatia. Al contrario, con il “dar ragione” si offre la resa incondizionata è l’imminente chiusura della discussione per fine battaglia.
È molto comune essere consapevole dei propri limiti in modo pressoché teorico e non riconoscerlo nelle proprie azioni. La tendenza psicologica induce a pensare che si sta facendo sempre la cosa giusta, salvo verificarlo a posteriori. Infatti, gli errori sorprendono sempre; si scopre soltanto dopo che erano possibili ed evitabili.
Per i “cuori freddi” l’unico modo utile per non sbagliare è “non avere” cuore. Cancellare dalla propria vita tutto ciò che emoziona. Innalzare ad idoli, l’efficienza, l’intelligenza, l’utile, la mente scientifica. Così si avrebbe un doppio vantaggio: assenza totale di incertezza e la convinzione per cui ogni errore è rimediabile. Non esistono gli errori spirituali, neanche storture mentali, sofferenze dell’anima. D’altronde, i robot non hanno cuore, quindi non sbagliano. Non importa se non suscitano empatia; per la vita meccanica di tutti i giorni il sentimento è un ostacolo. Gli obiettivi dell’uomo “moderno” sono il rendimento, lo sfruttamento, la competitività. Lo stato d’avanzamento in questa direzione determina la carriera di successo e il benessere materiale.
Nella società meccanicistica è la mente a dirigere le scelte; il cuore è una suppellettile da usare nella vita privata e per il tempo “rubato” alla produttività. Una società a valori invertiti forse esiste solo nelle menti delle anime pie. Per questi motivi il non-amore trova facile sostituirsi all’amore vero.
Il modo più efficace per non “soffrire” di mancanza d’amore è perdere la consapevolezza delle proprie azioni; diventare un vagone di un lungo treno merci che corre trainato senza pensieri fino alla sua destinazione. Il vagone porta con sé un limitato quantitativo di merce, esattamente uguale a quello di qualunque altro vagone. Forse porterà etichettato un numero di serie per essere distinto dagl’altri; per essere individuato tra i tanti anonimi costruiti per un preciso compito da assolvere durante tutta l’esistenza.
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