Immagine lontana sfuma nel
pensiero.
Son spettatore di una vita
per caso.
Presunto padrone di un
risibile me stesso.
Proclamo il mio Io, ma non
conosco la sostanza.
Presumo nel vedere e mi
espongo al falso.
Gioconda verità, che di me ti
burli!
Annaspando perché l’ansia non
da tregua,
scavo col pensar nell’umana
storia.
Scopro muti bronzi, pesanti
in polverosi tomi.
Non m’arrendo.
Carico di cultura, volo tra
le pagine.
Staccar la mente dal pensar
inutile, m’invoglia.
Mille verità si agitano,
mentre tra onde di dubbi la
povera barca si dimena.
Impavido il nocchiero che al
calar della notte non trova un porto.
Spera nella quiete per addormentar la paura.
All’alba sarà ancora solo.
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