Il sentiment è una parola inglese
che nasconde l’ambiguità di due parole italiane: sentimento e opinione.
Cattura
contemporaneamente l’attenzione dei sognatori romantici e dei concreti
giornalisti, mediandola in un compromesso di valori e logica.
Facebook, Twitter, Linkedin, ecc,
sono social network, all’interno dei quali, l’iscritto denuncia il suo “umore”,
sia sottoforma di augurio o speranza ipotetica, sia come ferma convinzione
personale.
Questo “clima” di idee potrebbe essere
interessante sottoporlo ad una analisi scientifica dalla quale ricavare
convinzioni diffuse e previsioni di risposte a particolari stimoli.
Gli utenti di facebook
(scegliendo uno a caso), potrebbero essere visti come cavie, come una fetta del
campione statistico da cui estrarre un “sentimento” in essere e dal quale
capire come reagirebbero se fossero provocati.
Questo fenomeno non ancora
ufficializzato tra le indagini statistiche tradizionali è tuttavia tenuto in
gran considerazione.
I politici, gli economisti, gli imprenditori,
ufficialmente danno poco credito ai social ma privatamente si fanno in mille
per sapere che cosa si dice su loro conto.
Tra le novità di San Remo,
snobbato dai giovani “in” negl’anni precedenti, è stata prevista una stazione “connessa”
ai social network durante la celebrazione dell’evento televisivo.
Probabilmente, l’intenzione del direttore artistico è stata quella di voler ascoltare
l’eco del “sentiment”, sperando di vederli più coinvolti e eventualmente
ritoccare in corsa la rotta di navigazione della trasmissione.
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