giovedì 14 marzo 2013

Letargo giovanile



Sospeso a un filo di pensieri, volteggio tra idee strane e indistinguibili.
Cerco il viso di me stesso nella chiave di lettura del mistero che mi ospita. 
Volteggiandomi, vedo a corto raggio solo ombre.
Consolazione afferro, mentre vorrei riconoscere il buio per nascondere la pochezza alla consapevolezza e cercare la complicità  nella fatica dell’insistenza.
Mi arrendo alla triste certezza, sapendo che non è un rimandare ma una rinuncia per sempre.
I miei poveri minuti corrono avanti alle promesse, distaccano le speranze  e frenano soltanto alla voce di una testarda coscienza. 
La baldanza di presumere un futuro infinito si scioglie come neve al sole cocente di una maturità inalienabile.
Domani sarà un altro giorno e io non sarò più lo stesso di oggi.
Quel domani, certo soltanto nella speranza, porterà una sorpresa nello specchio. 
Inesorabile, chiederà conto per quell’immobilità che oggi si chiama ozio e che domani sarà impossibilità.
Catturiamo ogni attimo di vita poiché il prossimo non sarà uguale.
Afferriamo ogni piccola opportunità vestendola col sorriso e celebrandola con la gioia di condividere. 
Sperimentiamo i sentimenti che soltanto da vivi hanno senso.

Battiamo con le emozioni  questo corpo umano, nato per deperire e prova indiscutibile del più grande esperimento mai tentato nell’universo: disegnare un confine all’Amore.
 

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