C’era
una volta una ragazza così fiduciosa nelle sue possibilità che gli bastava il
solo desiderio per creare un sogno da inseguire e concretizzare.
Si
chiamava Gina, era esuberante e vedeva la sua vita come una tavola imbandita a
festa esclusivamente per lei.
I
suoi genitori la coccolavano e confermano le sue aspettative avvolgendola di
continui sorrisi e di grande sostegno al suo entusiasmo.
Divenne
grande e la vita non le offrì grandi smentite, per cui il suo potenziale di
positivismo rimase intatto per molto tempo.
Arrivò
il giorno in cui a Gina balenò l’idea che la bellezza dell’universo non potesse
prescindere dalla sua volontà.
In
una delle notti limpide d’estate, guardando la luna se ne innamorò.
Da
lontano la luna era così piccola da poterla tenere in una mano.
Pensò
anche che se avesse avuto la possibilità di avvicinarla, la sua dimensione
sarebbe stata tale da poterla abbracciare.
Le
serviva semplicemente un’altissima rupe dalla quale staccare il salto deciso verso
quella palla bianca.
Cercò
tra i sentieri e le colline dei dintorni il posto adatto e finì per scovarlo
esattamente come lo aveva immaginato.
Scelse
una notte serena per compiere il suo gesto.
Quando
giunse l’emozionante momento dell’abbraccio, Gina cominciò a correre a
perdifiato lungo la salita della rupe che la innalzava fino a pretendere di portala
direttamente sull’amata meta.
Purtroppo,
la sua folle corsa ebbe una pausa!
Nel
preciso momento in cui staccò il piede dalla rupe per compiere il grande balzo,
ebbe un grave dubbio: Sarà possibile abbracciarla?
Da
allora, Gina non c’è più tra i vivi.
Ora
è nella favola e insegna al mondo che non esiste nulla che non si possa
ottenere se la convinzione e tale da cancellare qualsiasi dubbio.
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