Sono
ancora fiducioso nelle brave persone.
Mi
appendo al loro sorriso immaginando la dolcezza del cuore.
Sono
convinto che “dentro” siamo uguali: tutti buoni e desiderosi di essere amati.
Il
cerbero che sosta nelle parti oscure dell’anima vuole che esista la differenza;
vuole che gli esseri umani si celino dietro un NON essere che prende il nome di
cattiveria.
Il
diavolo che si nasconde dietro le cattive azioni è alimentato dalle insufficienze.
Si serve del dolore, dell’isolamento, della povertà di valori e della carenza d’affetto,
per manifestarsi attraverso scelte che si rinnegano nel momento che si compiono.
Questo
diavolo non ha la coda e non ha un’immagine, è semplicemente un vuoto d’amore.
Incrociando
amici o semplici conoscenze, si può notare il diavolo all’opera.
I
sintomi sono molto comuni: poca predisposizione al sorriso, molta dietrologia,
poca spontaneità e molto formalismo.
Riconoscendolo,
non fate il suo gioco, cercando di gareggiare o esorcizzare.
L’unico
modo per abbatterlo e ignorarlo per non usare gli stessi suoi mezzi.
Occorre
convincersi che in ogni persona vive anche un Angelo al quale ricondursi con
molta forza di volontà.
Soltanto
l’amore che portiamo internamente ci può assicurare l’energia sufficiente per
veder luce anche quando tutto intorno è fosco.
Purtroppo,
il volume della brocca d’amore, sempre in equilibrio precario, è variabile per
ognuno di noi.
La fortuna, il destino o chissà cos’altro, ha deciso l’entità
del volume.
Quando
arriverà il momento di abbandonare il suolo terrestre, l’unico a non poter
abbandonare il corpo sarà proprio il diavolo che miseramente rimarrà attaccato
ai poveri resti umani.
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