Il
sentimento pratica vie lontane dalla ragione e si veste di azioni mosse da
motivi nascosti alla consapevolezza.
Il corpo umano refrattario ad esprimersi
con le emozioni, si affida agli stimoli pazzi provenienti da una psicologia
individuale molto articolata.
L'essere umano nuota tra i pensieri che emergono
come iceberg.
Il mare delle paure sprofonda nel passato; scogli di traumi
spuntano come sirene e richiamano sofferenze rimosse dalla coscienza.
In questo
quadro emotivo, la sfera umana sia affida ad espressioni mute. Frasi di una
poesia, segni di colori, suoni strumentali, graffi su pietra o legno, sono
opere in cui il sentimento riposa, pronto a ridestarsi davanti all’anima
sensibile.
Queste parlano con la lingua più raffinata e con i toni più soffusi.
Raccontano dell’amore e dei piaceri, accarezzano cuori e stabiliscono un canale
riservato, unico con chi abbandona la corazza dell’apparenza.
Il dialogo che si
instaura è silenzioso; ha bisogno del silenzio perché nella zona indifesa dell’anima
c’è spazio soltanto per le cose semplici, tenere e segrete.
Nel turbinio
dei colori, nelle forme accennate, nelle figure sfuocate di un’opera pittorica
batte il cuore dell’artista che comanda la sua mano a muoversi mentre il
pennello imprigionato tra le dita, restio all’abbandono del colore, mostra la
sua inerzia.
Contemplare
un’opera d’arte è come sospendere per il tempo senza misura, l’invecchiamento
ingiustificato.
Significa restare testimoni dell’esistenza della propria anima,
superando il tempo e dimenticando la precarietà della vita umana.
L’artista vuole attenzione, vuole l’incanto dello sguardo
per donare il bello della propria intimità.
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