Per molto tempo mi sono perso nella lettura. Leggere è sempre stato semplicemente un mio piacere; è qualcosa che faccio quando il mondo mi sembra troppo rumoroso o la vita troppo opprimente, e così sento il bisogno di viaggiare con la mente e vivere un po’ in vite che non sono le mie.
Ho iniziato a leggere quando un amico, più grande di me, mi regalò il libro “Cuore”. Fu un dono che ha segnato il percorso alla mia vita; ha determinato il mio carattere. Avevo quindici anni, pochissimi amici e nessuna possibilità di spendere soldi. Ricevere un libro, peraltro colorato, con immagini che rievocavano eroi e sentimenti teneri e semplici, fu la cosa più bella che mi capitò.
Dopo quella prima lettura, ogni mio soldino che mi arrivava era destinato a comprare altri libri dalle bancarelle di mercato. Trovai di tutto. Mi fissai subito su libri d’avventura. Ricordo vivamente tuttora le emozioni che provavo nella lettura dei libri di Giulio Verne. Tra le sue numerosissime opere ho veramente viaggiato con la fantasia. Uno dopo l’altro ho letto: Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, L'isola misteriosa, Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni.
Appena più grandicello, la mia curiosità si spostò nella geografia e storia. Allora, sapere dove vivevo, quanto è grande il mondo, e le origini delle civiltà diventò un’esigenza irrinunciabile. Certamente, andavo a scuola e quegli argomenti erano oggetto di studio, ma non mi bastava ciò che leggevo dai libri scolastici. Anzi, mi sorprendevo per come i miei compagni si annoiavano ad ascoltare i professori. Oltre a storia e geografia, mi appassionavo a Scienze. Ogni volta c’era qualcosa di nuovo da scoprire.
Nel mezzo del percorso universitario (studiavo ingegneria ma non per mia scelta, ma soltanto per opportunità di lavoro) emerse dall’anima come una sirena ammaliatrice, la passione per la filosofia e poi a seguire, la psicologia. Furono gli anni di Platone e Socrate, accompagnati dalle dilettevoli storie di Luciano De Crescenzo. Seguirono Herman Hess, Nietzsche, Freud, Altman, Jung e tanti altri autori ancora. La distrazione per la lettura fu causa del dilungarsi oltre il tempo necessario del conseguimento della laurea.
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