Le azioni di un organismo vivente riflettono una struttura fondamentale del comportamento. Ad esempio, esiste un'unità intrinseca di significato che ci consente di distinguere un gesto intenzionale da una serie di movimenti casuali o l'atto di camminare verso un obiettivo da semplici contrazioni muscolari. Proprio come l'ordine biologico non è riducibile all'ordine fisico, l'ordine umano o mentale non può essere ridotto a quello biologico. A livello umano, emergono nuove strutture e significati, con la coscienza che proietta un mondo culturale, distinto dall'ambiente fisso e stabile limitato dall'istinto che caratterizza gli animali. Negli esseri umani, l'abbigliamento può diventare un atto di modestia o ornamento, riflettendo un nuovo atteggiamento verso sé stessi e gli altri. Solo gli esseri umani sono consapevoli della propria nudità.
Gli atti mentali hanno i loro significati unici e le loro leggi interne. Ecco perché gli esseri umani non possono essere completamente spiegati utilizzando solo termini fisici o biologici. È solo nei casi patologici, in cui l'integrazione dei livelli inferiori in un nuovo insieme è incompleta, che il comportamento umano può essere spiegato causalmente dalle forze biologiche. Ridurre il comportamento di una persona alla storia della sua libido, come a volte fa Freud, tratta un caso patologico come se fosse la norma, supponendo che le forze biologiche continuino ad agire autonomamente. Tuttavia, in un essere umano normale, anche gli istinti vengono trasformati e umanizzati quando integrati nel nuovo tutto che costituisce un essere umano.
L'idea che la distinzione tra mentale e fisico non sia sostanziale ma funzionale è un'intuizione chiave. Negli esseri umani, gli elementi fisici o biologici non costituiscono un regno separato e autonomo, ma vengono trasformati e riorganizzati in un nuovo, significativo tutto.
In un normale essere umano, il corpo e la mente non sono distinti, ma integrati a tal punto da diventare un'unica unità, rendendo fuorviante distinguere tra i due. Non esiste antinomia. Quando consideriamo il comportamento nella sua unità e nel suo significato umano, incontriamo una struttura che integra il fisico e il mentale, che non appartiene esclusivamente al mondo esterno della fisica o al mondo interno della vita. A questo livello di integrazione, la distinzione tra "anima" e "corpo" si dissolve. L'anima agisce sul corpo quando le nostre azioni hanno un significato razionale non riducibile a forze fisiche o categorie vitali, e il corpo agisce sull'anima quando il comportamento si allinea con l'ordine vitale. Queste espressioni sono metaforiche, non letterali, poiché il corpo non è un meccanismo fisico chiuso e la mente non è una forza psichica indipendente giustapposta al corpo.
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