martedì 17 settembre 2024

La saggezza del parlar poco


"La sicurezza è silenziosa. Le insicurezze sono rumorose".

Conosci John Wick? È il personaggio interpretato da Keanu Reeves, un attore americano. Nei suoi film pronuncia in media 350 parole e ha guadagnato la bellezza di oltre 20 milioni di dollari. Questo è solo un esempio come le persone poco loquaci suscitano grande interesse.

Mia madre diceva sempre che se una pentola fa molto rumore, è solo perché è vuota.

Possiamo generalizzare questa saggezza nella vita reale. Basta ricordare un ambiente aziendale in cui un dipendente o un capo parla molto, ma quando si scava in profondità, i pensieri sono piuttosto vuoti, o stanno cercando di nascondere qualcosa coprendolo con troppe chiacchiere. Gran parte della comunicazione negli esseri umani è non verbale; sentiamo di percepire qualcosa invece di essere eloquenti.

Le persone che in genere parlano molto, non si rivolgono a loro stesse; sono inondate dalla necessità di mostrarsi. Al contrario, quelle che parlano poco sono una specie di enigmi.

Spesso i loquaci nascondono la voglia di esercitare potere (che ha molto a che fare con le apparenze). Sanno più di quanto non sappiano in realtà.

È certo, però, che meno parli, meno sanno di te, meno possono criticarti o cospirare contro di te. In alcune circostanze, occorrerebbe nascondere le proprie intenzioni e mantenere una faccia da poker, così da intimorire.

Difficilmente gli intellettuali parlano molto, anche perché chi parla troppo rischia di ripetersi o di esaltare pensieri puerili, sciocchi.

Parlare troppo può essere un segno di una condizione psicologica chiamata logorrea. In queste situazioni, le persone parlano velocemente ed esprimono verbalmente i loro pensieri, il che porta a frequenti cambi di argomento che sono lontanamente correlati all'originale. Il più delle volte è difficile fermarli. Non c'è molto dialogo interiore, il che dimostra che la causa è una malattia mentale piuttosto che un desiderio egoistico. Alcune persone hanno una visione egocentrica del mondo, credono che i loro problemi siano gli unici che contano e che tutto ruoti intorno a loro.

Le persone con mentalità da vittima parlano dei loro problemi, ma i narcisisti parlano dei loro successi e vogliono l'approvazione. Entrambi dominano spesso le conversazioni con lunghe chiacchiere e mostrano una palese mancanza di empatia.

È fondamentale rendersi conto che "parlare molto" può occasionalmente essere il risultato di incertezza e mancanza di sicurezza, anche se può anche essere solo un disturbo o un tratto della personalità.

Comunque, ci sono molte altre ragioni, più o meno insignificanti, per cui si parla eccessivamente. Per esempio, parlare per passare il tempo, per parlare per abitudine, per coprire una menzogna, per mettersi in mostra, eccetera.

Troppi dettagli e discorsi irrilevanti possono oscurare il punto importante mentre si introduce un nuovo concetto. Ovviamente, il contesto è importante, ma c'è una linea sottile che separa i dettagli rilevanti dai componenti non necessari.

I colloqui sono altre occasioni in cui parlare troppo potrebbe essere controproducente. Durante il colloquio, che è un'opportunità per decidere se c'è una corrispondenza per entrambe le parti, è importante essere sinceri e reali, ma parlare troppo può snaturarli. Generalmente, le persone che parlano troppo durante i colloqui, lo fanno perché sono insicure e mancano di convinzione.

È fondamentale rendersi conto che parlare troppo prosciuga le nostre capacità cognitive.

Parlare di meno ha molti preziosi vantaggi: può migliorare le capacità di ascolto, ridurre la foga e permetterci di scegliere bene le parole, soprattutto aiuta a prevenire le incomprensioni.

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