Caro amico Dio,
ti scrivo come se tu fossi un mio amico che in qualche modo ha dei problemi come me.
Sai perché penso di te così?
Semplice ! Perché ho l’impressione che tu abbia fallito con il genere umano e così non saresti tanto straordinario come mi è stato raccontato da quando avevo pochi anni.
Se ci pensi e noti come l’uomo appare, vive e scompare su questo pianeta, anche tu mi daresti ragione.
Cominciamo ad esaminare obiettivamente alcuni fatti.
Ci fai nascere piangendo, indifesi e completamente dipendenti da chi è nato qualche decennio prima. Quindi, educati da genitori con scarsa esperienza e più delle volte, con molti guai intorno.
Ci fai passare un lungo periodo di fatica per cercarci una ragione per vivere e intanto ci sacrifichiamo con il lavoro, rimandando a tempi indefiniti i momenti di piacere.
Alla fine, ci fai diventare brutti e incapaci prima di farci lasciare la terra con il dolore nostro e di chi ci ha voluto bene.
Se prima di nascere sapessimo già a cosa andassimo incontro, sicuramente ci saremmo rifiutati di scendere.
Probabilmente, tu giochi con la nostra memoria, altrimenti dovresti ammettere anche tu che ci crei stupidi e ubbidienti. In questo caso, però, perderesti molto della tua grandezza o, addirittura, della tua onniscienza.
Mi chiedo, é proprio il caso di farci nascere? Non sarebbe meglio per noi e più utile per te, se rimanessimo tutti in Paradiso senza problemi?
Mi fai arrabbiare quando mi giustifichi il dolore e tutte le difficoltà della vita per giungere alla redenzione.
Ma é veramente tutta colpa nostra quando pecchiamo? O sei tu che non ci hai attrezzati bene per evitare il peccato?
Che cosa racconto al poveraccio che é nato in una famiglia disgraziata e vive di stenti e maltrattamenti?
Come a faccio a odiare il ladro che mi ruba la macchina perché altrimenti non avrebbe come far soldi per portare avanti la sua esistenza?
Si è vero! Ci sono le tue leggi da osservare. Ma chi può seguirle? Chi sta bene, chi ha la sua stanza pulita e il vestito bello, il piatto pronto sul tavolo. Per tutti gli altri sono soltanto parole lontane dalla sua realtà; parole crudeli che ignorano il suo stato.
Non parliamo delle malattie che tagliano l’esistenza di alcuni o la rendono invivibile, inaccettabile per dignità!
Come se questa misera (per moltissimi) esistenza non bastasse, ci rendi cretini fino a permetterci di ucciderci fra noi.
Ti arriva il telegiornale anche lì?
Ti sei affacciato a Gaza o in qualche villaggio isolato dell’Africa? Hai molta scelta per decidere dove andare se vuoi trovare povertà e disperazione.
Hai visto come ci uccidiamo per motivi banali, in nome di ideali che stanno nella testa di pochi?
Non dirmi che ci lasci liberi, che ci hai dato il libero arbitrio, altrimenti mi fai ridere. Di libertà ne abbiamo tanta quanto l’aria inquinata dal fumo di un incendio.
Se permetti tutto questo, concedendoti la facoltà dell’onnipotenza, sono costretto a pensare che sei complice dei nostri guai. Diversamente, saresti un impedito … esattamente come uno qualunque di noi quaggiù.
Allora, perché dovrei pregarti se non puoi far niente … se assisti a ciò che succede qui senza poter muovere un dito?
La religione ti ha realizzato un vestito su misura che ti fa apparire bello e se qualcuno nota qualche strappo, gli dicono di non vederlo e di usare gli occhiali della fede.
Ora capisci perché ti chiamo amico?
Non prendertela per il mio crudo giudizio e non vederlo come mancanza di rispetto, perché ad un amico si parla in modo aperto … con sincerità.
Se comunque ti arrabbi, la colpa è sempre tua perché mi hai concesso di pensarla diversamente da come vorresti. Io non ho altri mezzi per ribellarmi alla prigione in cui mi hai messo costringendomi a nascere.
Ho un solo modo per discolparti … quello che mi dice che non esisti ed allora io sarei soltanto un episodio del caso, un capriccio dell’universo… esattamente come ha pensato prima di me un uomo fragile come me, ma con un senso critico più profondo, conosciuto col nome Nietzsche.
Per fortuna, un piccolo dono lo abbiamo ricevuto, forse sfuggito al caso o forse giunto per clemenza in supporto a questa breve apparizione sulla terra: l’Amore.
Concludo contando sul tuo buon senso (qualora esistessi) per evitarmi l’inferno a causa della mia impertinenza.
p.s. Oggi che scrivo è stato eletto il 47^ presidente americano che si professa un “illuminato”, colui che risolverà tutti i problemi della sua nazione. Come vedi caro Dio, abbiamo tra noi anche un tuo sostituto.
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