Era una bella giornata di
primavera, due fidanzati escono in moto per una breve escursione.
Nel corso della passeggiata, il ragazzo, alla guida, sembra che acceleri. La moto corre oltre i 100 km/h.
La ragazza, spaventata, urla: “Rallenta! Ho paura.”
- “Stai tranquilla ... è così divertente.” Rispose il ragazzo con tono calmo e facendo intendere che aveva la situazione sotto controllo.
-“Ti prego, amore, rallenta. È pericoloso!” La ragazza riprese con voce agitata.
-“Va bene, ma dimmi prima che mi ami.”
-“Sì ti amo, ti amo, ti amo … ma fa presto, rallenta!”
“Ok! ora, però, indossa il mio casco che porti al braccio e stringiti forte a me.
La ragazza non perse tempo per attenersi al volere del suo fidanzato.
Il giorno successivo una drammatica notizia apparve nella cronaca cittadina:
“Un terribile incidente è accaduto in periferia del paese: una moto con due passeggeri si è schiantata contro un muretto al termine di una folle corsa. Si è salvata soltanto la ragazza che fortunatamente portava il casco.”
La verità fu che il ragazzo a metà distanza dal luogo dell’impatto si era reso conto dei freni bloccati e di non poter in nessun modo fermare la corsa della moto.
Non volendo allarmare la sua ragazza, le aveva chiesto se lo amasse e l’invito a stringersi a lui, fu l’ultimo abbraccio che ricevette prima che molto probabilmente sarebbe morto. Mentre lei indossava il suo casco, lui pregava Dio che la risparmiasse.
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