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Avvicinati, guardami negli occhi, le parole vogliono riposarsi per lasciar spazio all’ascolto del tuo respiro.
Mi accorgo di respirare con te e il mondo tutt’attorno si spegne.
La tenerezza delle nostre anime vola nel paradiso dell’essere, costruendo il più dolce degli scenari che la mente umana può raffigurarsi.
Siamo catturati dal sonno e rapiti da pensieri che saranno dimenticati.
Per poche ore abbandoneremo quel corpo che ora giace tutto intento a rigenerarsi. Siamo liberi di essere ciò che avremmo voluto essere in ogni istante di vita.
In questo tempo, come nella morte, tutto abbandoniamo e facciamo tesoro di ogni particolare che la vita cosciente ha timbrato come “inutile”.
È stato inutile vederti come se lo facessi per la prima volta?
È stato inutile ascoltarti come se tu fossi la persona più importante del mondo?
È stato inutile contagiarti con il mio sorriso, la mia
allegria, per distoglierti dalle tue paure?
Avvicinati, non aver paura di farmi male, i nostri corpi sono là che riposano.
Voglio riprendermi il tempo che ho perso per lavorare.
Voglio riprendermi i piaceri che mi sono stati promessi da Colui che mi ha fatto nascere.
Voglio stare con te, ora!
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