
Si narra che i bambini piccolissimi, fino a quando non raggiungono un minimo livello di consapevolezza nella loro vita, restano a contatto con il mondo da dove provengono. Secondo questa credenza, i neonati, prima di nascere, fanno parte della famiglia universale in cui si raccolgono nel pieno dell’onda dell’amore. All’atto della nascita si ritrovano completamente privati di ogni protezione e calore e a dipendere in tutto dai genitori.
Sembrerebbe a chiunque, che il Creatore si diverta a far nascere gli umani in modo traumatico e poi nel vederli sballottolatati tra ansie e paure per il loro futuro. Per chi crede alla bontà di Dio, trova sempre un motivo che giustifichi tutto. Non saremo mai in grado di apprendere il fine ultimo del progettista; a maggior ragione perché esperti della vita non si diventa mai.
Tornando al discorso dei neonati, la connessione che loro mantengono per poco con il mondo del bene è magica. Se siete attenti osservatori dei bimbi nati da poco, vi convincerete che è facile (e piacevole) credere che parlino con “qualcuno”. Generalmente, le mamme si arrogano di essere le interlocutrici di quei indistinguibili soliloqui che si scatenano quando questi appaiano sereni. In realtà, loro parlano con il loro fratellini e sorelline ancora in sosta nel mondo dell’amore mentre attendono il loro turno per nascere.
Nel giorno del compleanno del fratellino di due anni, Bianca si confida con un angioletto invisibile agli adulti. Non pensate però che si tratti di un angioletto particolare poiché per motivi di espressione sono costretto ad un usare un parlante che conversa con Bianca. Secondo l’essenza dell’altro mondo uno e infinito fanno riferimento alla stessa entità perché in quel mondo non esiste separazione e numerabilità.
Ero seduto silenziosamente al mio angolo del tavolo mentre osservavo la piccola Bianca muoversi, stirarsi e tentare un ragionamento senza parole. Ecco, mi son detto, ora sta parlando con gli angioletti.
Mi sono sforzato di capire che cosa dicesse. Miracolosamente quel colloquio è andato in chiaro nel mio pensiero ed ora vi ripropongo che cosa si dono detti:
“Bianca, Bianca … che succede? Ti vedo tra molte persone che ti vogliono bene.” Disse l’angioletto.
“Oggi è il compleanno del mio fratellino Domenico e c’è un po’ di confusione. Non mi sono ancora abituata agli affari di questa Terra.” Rispose Bianca.
“Il clima che ti circonda dovrebbe farti felice.” Disse l’angelo, volendo sapere di più.
“Credo che sia molto divertente perché tutti sorridono e hanno occhi rivolti verso Domi. Non che questo mi dispiace, ma mentre si parla e si ride, mi passano tra braccia diverse … come se a turno avessero l’obbligo di coccolare anche me. Ho appena finito di bere il nettare della mamma e pretendo un po’ di serenità.”
“Dai, Bianca, è così bello sentirsi abbracciati!” Disse l’angioletto.
“Certo, mi fa piacere. Sai cosa faccio per accontentarli? Abbozzo dei sorrisi … di cui sto facendo ancora pratica su come farli.”
“Perché ti è difficile?”
“Non ci crederai, ma ho bisogno di concentrarmi per sorridere … è abbastanza imbarazzante spargere bava un po’ ovunque. Però quando sorrido, mi rendo conto che li rendo felici. A volte lascio partire qualche rumore corporale poiché non resisto alla comicità delle loro facce strane o assistere gesta incomprensibili.”
“Che cosa è il compleanno?” Domandò l’angelo, volendo percepire la gioia della famiglia.
“A dir il vero non so spiegartelo bene, però intuisco che si tratti di qualcosa a che fare con il tempo di permanenza sulla Terra. Qui si alterna il giorno e la notte; ci sono cicli che si ripetono e all’inizio di ogni nuovo ciclo si festeggia. Domenico è arrivato prima di me così ha completato qualche ciclo (i cicli qui li chiamano anni), suppongo che sia questo il motivo di questo evento.” Rispose Bianca, un po’ impacciata.
“Beh, qui si farebbe festa continua … abbiamo cicli a non finire!” L’angioletto rise.
“Devo dirti che c’è un’altra cosa strana che succederà fra una settimana. La mia mamma dice che presto ci sarà una mia festa: il battesimo. Non so veramente cosa sia, ma deve essere qualcosa di speciale a giudicare dell’aria di ansia che si respira.”
“Che bello! Sarai anche tu al centro dell’attenzione. Tutti vorranno guardare i tuoi occhietti e godere del tuo bel visino. Mi racconterai cosa succederà?” Domandò l’angelo.
“Sicuro! Penso, comunque, che ci
sarà la stessa confusione di oggi. Spero che almeno mi lascino dormire! In
tutti i modi, ho bisogno di capire molte cose. Il mio fratellino ha avuto molti
doni … quasi tutti inutilizzabili da subito. Da quanto ho potuto capire, ho
l’impressione che qui per dimostrare affetto sia necessario il regalo. Cioè si
tratta di un qualcosa di bello che non ti aspetti di ricevere. Così avrò anch’io
tanti regali. Non so bene per cosa mi serviranno, ma a guardare il mio
fratellino devono essere cose divertenti. Ciò che per ora voglio veramente sono
i cuori della la mia mamma e del mio papà, senza di loro non saprei proprio
cosa fare."
Bianca, si fermò un attimo, poi riprese a parlare: “Devo scoprire che cosa è un mal di testa. Lo sai tu?”
“Posso indovinare! Mi è capitato di sentire molti umani lamentarsi quando dicono di avere il mal di testa. Può darsi che si tratti da una debolezza umana che si evidenzia quando sono stanchi. Però non preoccupartene, tornano vivaci e felici appena il dolore scompare.” Assicurò l’Angelo.
“Hai ragione! È bastata una imboccata di una briciola Bianca, per far passare il mal di testa al mio papino. Dopo è tornato ad essere l’indaffarato di sempre. C’è ancora molto da scoprire … ti farò sapere.”
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