domenica 9 febbraio 2025

Amore come attività dell'anima


Ero appoggiato su un muretto rialzato sul lungomare cittadino, di qui si godeva una piacevole vista su un bel tratto di mare che allargandosi davanti al mio sguardo si perdeva nell’orizzonte. L’enorme massa d’acqua, increspata da un docile vento, come al solito, offriva il pretesto alla mia anima di librarsi.

I pensieri, in questi casi, sono come scintille di un avido fuoco, nascono e si proiettano in ogni direzione.

Mentre tentavo di perdermi nel groviglio dei miei pensieri, alcune voci mi riportavano alla realtà.

Due giovani fidanzatini, non molto lontani da me, presi dalla foga della loro discussione, non si erano accorti del tono teso e dell’alto volume del loro colloquio.

Erano sì, abbracciati, ma le loro facce non davano segnali di delicata intimità. Il ragazzo, a sguardo basso, si rivolgeva alla sua fidanzatina e con tono recriminatorio diceva:

“Franca, perché non mi dici ti amo? Sono sempre io a dirtelo!”

Non volendo essere testimone inopportuno del loro piccolo diverbio, mi allontanai. La mia sensibilità, però, rimase colpita da quelle parole.

Quella frase mi aveva riportato indietro nel tempo, quando la mia anima tribolava per i primi venti dell’amore.

Ricordo che mi era facile somatizzare le aspettative, le esperienze e infine, le delusioni. Vedevo il mondo da un balcone alto centinaia di metri. Ero convintissimo di fare tutto quello che era necessario per conquistare l’amore della mia compagna ed ero sicuro, anche, di non essere mai quello che sbagliava o che non capiva. Mi autocelebravo e non prendevo in considerazione che il protagonista di un film non può essere passivo.

A quell’età, è molto facile pensare che debbano essere gli altri a venire da te o di possedere doti e verità esclusive.

Essere attivi, in amore, è durissimo per chi è abituato a ricevere!

Naturalmente, Santi e pochi eletti sono esclusi, poiché sono attivi per essenza. Qualcuno, sfortunato, potrebbe non riuscirci per l’intera vita.

Mi piacerebbe fornivi un sintomo da rilevare nella vostra vita quotidiana e che vi indichi il vostro livello di attività nell’amore.

Se siamo attivi costringiamo, piacevolmente e con piena consapevolezza, il nostro partner a rispondere con le stesse modalità alle esigenze che manifestiamo.

Prendendo come esempio il ragazzo che prima si rammaricava con la fidanzatina, si può dire, in quel caso, che egli era stato passivo fino ad allora e pretendeva da lei l’attività. Se fosse stato attivo, a ogni sua dichiarazione d’amore con il classico “Ti amo”, la sua ragazza gli avrebbe risposto: “anch’io!” (in un noto film d’amore si usava la parola “idem”).

Ovviamente la scena e il contesto, si costruiscono con una grande attività dell’anima e dopo un lungo percorso di maturità.

Attraverso il numero di “anch’io” che ricevete, potete tranquillamente misurare il vostro livello di attività.

Non vi stupite se questo numero è basso, poiché riesce a pochi di condurre una vita attiva, piena d’amore.

Nessun commento:

Posta un commento

Esprimi il tuo pensiero

Post più letti nell'ultimo anno