Camminavo con le mani nella tasca
tra le ombrate voci della gente.
Ci amalgamiamo bene
nell’oblio dei monumenti
mentre le città
in codice rosso
insistono
tra l’essere e il nulla
tra la speranza e la malattia
tra l’arroganza e lo scherno.
Intanto resto con le mani nascoste
infangate di poesia
per difendere l’ironia
dai presagi della mente
che non avvertono ormai
più alcun sapore.
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