Ho parlato con gli extraterrestri!
Alla loro presenza, ero perso nell’incertezza tra
sprofondare nel panico o abbandonarmi remissivo a ciò che mi stava succedendo.
Più tardi mi sono reso conto che essi avevano buone
intenzioni e pian pianino la mia curiosità si sostituì alla paura.
Non so dirvi in che modo comunicavano con me.
Ero
convinto di sentire le loro voci, ma non c’erano bocche in movimento.
Le loro parole
mi giungevano come se fossero già presenti nell’idea di una frase composta
nella mia mente.
Non avendo il tempo per chiedermi come e perché vivevo
un’esperienza così eccezionale.
Capivo e comunicavo con loro come se lo facessi
con persone che conoscevo da molto tempo, anzi, provavo un sottile piacere.
Ricordo che una voce si fece dominante e mi chiese:
“Dimmi Luigi, perché alcuni uomini uccidono i loro
simili?”.
La domanda mi sembrava pretestuosa, comunque mi
affrettai a dare una risposta: “Perché alcuni uomini sono cattivi o lo fanno
per un disordine d'amore”.
La voce continuò: “Pensate di essere liberi di agire e
responsabili di quello che fate?”.
Risposi immediatamente: “Certo che siamo liberi!
Possiamo agire a nostro piacere nell’ambito delle regole che ci poniamo”.
La voce riprese: “Agireste allo stesso modo se la
vostra vita durasse un giorno o mille anni?”.
Rimasi un po’ sconcertato nell’ascoltare questa
domanda. Per cercare di prendere tempo, riflettere ed elaborare
una risposta logica, tentai di ribadire ponendo con un’altra domanda di
chiarimento:
“Volete indurmi a pensare che non siamo liberi?”.
La voce rispose: “Mi sembra così evidente!"
"Siete piccoli, deboli e appena nati nell’universo e vi
arrogate di essere giudici degli uni sugl’altri”.
Io, mosso dal solito slancio d’amore verso la mia
Umanità, non persi tempo a ribattere:
“È vero, a volte facciamo cose strane, ma
devo confessarti che, anche se abbiamo intuito di non essere veramente liberi,
sappiamo e ci siamo convinti di esserlo. Siamo limitati in tutto e se dovessimo
accettare anche questa verità, che vita sarebbe la nostra?
Essere liberi per
noi oltre che una necessità è una convenienza. Qualcuno di noi, purtroppo,
esagera nell’usare questo strumento che non conosce bene!
Però, se voi siete
così più avanti di noi, perché non ci aiutate?”.
La voce, riluttante, rispose: “Ci sono cose che non
potete conoscere, ma che esistono in altre dimensioni. Quando gli uccelli
voleranno senza il sostegno dell’aria e voi uomini dimenticherete di essere
pesanti, solo allora vedrete voi stessi come esseri veramente liberi”.
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