Viveva in una terra lontana un
uomo molto religioso. Era gentile e si prodigava per il prossimo. Viveva da
solo, in compagnia di un ragazzino che aveva adottato come figlio.
Un giorno l’uomo ebbe bisogno di
un servizio. Gli necessitava che il ragazzo gli portasse qualcosa dal mercato. Lo
cercò ovunque ma non riuscì a trovarlo. Poiché sapeva che gli piaceva
l’atmosfera della chiesa, andò alla parrocchia della sua zona e sbirciò
attraverso una delle finestre della chiesa per dare un’occhiata all’interno.
Vide che il suo ragazzo giocava con qualcuno.
Entrò silenziosamente in chiesa e
scoprì che il compagno di giochi del figlio non era altro che la statua di Gesù
bambino. La scultura in alabastro bianco in qualche modo aveva preso vita.
Aveva lasciato il suo santuario ed era sdraiato sul pavimento a parlare e
giocare con il ragazzo.
Lo stupito padre ricordò il detto
secondo cui Dio appare solo davanti a persone innocenti. Chi era più puro di
mente e di cuore del suo bambino, ancora incontaminato dalla sporcizia del mondo?
L’uomo si allontanò silenziosamente,
tornò a casa e attese il ritorno del figlio. Intanto, gli aveva preparato una
buon pasto.
Quando il bambino rientrò, il
padre gli chiese dove fosse stato.
"In chiesa, papà. Stavo giocando
con un amico." rispose sorridendo il ragazzo.
“Molto bene. Se vuoi puoi
condividere un po’ di cibo con il tuo amico” propose il padre.
"Lo vuoi veramente?" chiese il
ragazzo.
"Certamente!" rispose il padre
con tutta la sua sincerità.
Il ragazzo raccolse un po’ di
pane e formaggio in un tovagliolo e si apprestò a tornare dal suo amico. Ma
mentre stava per andarsene, il padre lo fermò e disse:
"Figlio mio, voglio che tu faccia
una cosa per me. Quando incontrerai di nuovo il tuo amico, chiedigli se andrò nella
gloria in paradiso quando sarò morto."
"Sì, papà" rispose il
ragazzo nella sua ingenuità. Uscì di casa e portò il suo pasto in chiesa per
condividerlo con il bambino Gesù, lasciando il padre ad aspettare con ansia il
suo ritorno.
Quando il ragazzo fu a casa di
nuovo, il padre gli chiese con impazienza se avesse parlato con suo amico di
quel suo desiderio.
"Sì, papà ne ho parlato. Ho
chiesto se il mio papà andrà in paradiso? Ma lui ha risposto di no,
perché hai trascurato i tuoi genitori."
L’uomo si rattristò nel sentire
questo. Ci pensò un po' e disse di nuovo al ragazzo: "Se mai incontrassi di nuovo
il tuo amico, chiedigli se mi verrà perdonato per i torti fatti ai miei
genitori facendo del bene ad altri anziani."
Il ragazzo fece come gli era
stato detto. Quando il giorno dopo incontrò di nuovo il suo compagno celeste,
gli chiese: “Dimmi, amico, mio padre, andrà in gloria in paradiso se ha servito
con amore altri anziani?”
“No”, rispose il bambino Gesù, “devono
essere suo padre e sua madre a ricevere ciò che gli è dovuto. Potrà salire con
gioia in cielo solo se avrà onorato e curato bene i suoi genitori”.
Quando il padre udì ciò, tornò
dai suoi poveri vecchi padre e madre che fino ad allora aveva trascurato. Li condusse
dove viveva e li trattò con la massima gentilezza, amore e rispetto. Prodigò
loro ogni cura e non permise a nessun che lo sostituisse nelle cure.
Quando vide la gioia che i suoi
genitori mostravano per la sua gentilezza nei loro confronti, la sua felicità assunse
un senso diverso. Non mirava più l’obiettivo di ottenere il paradiso. Tutto il
giorno e la notte pensava a come rendere i suoi genitori sempre più felici. Non
era il pensiero del paradiso a spingerlo, ma il pensiero della gioia autentica
dei suoi genitori. I loro sorrisi lo
portava a fare sempre di più per loro.
Poi un giorno, il suo vecchio
padre e sua madre morirono. Erano stati molto felici con il loro figlio. Vissero
e morirono in pace, contenti della consapevolezza che il loro ragazzo li amava
così tanto.
La morte dei genitori rese l’uomo
molto triste. Per giorni non riuscì a superare il dolore per la loro perdita.
Dopo la morte dei cari genitori trascorse molto tempo, l’uomo
invecchiò. Una notte fu svegliato dal sonno da suo figlio, che ormai era diventato
grande e gli disse di ascoltare ciò che sembrava una melodia. C’era una musica dolce e piacevole che
sembrava risuonasse in tutta la casa.
“Oh,” disse il padre con gioia, “forse
sono gli angeli che sono venuti a prendermi per portarmi in paradiso."
E aveva ragione!
Gli angeli avvolsero l’uomo in una fulgide luce e lo portarono
nel cielo glorioso.