LUIGI: L’animo umano si apre in tutta la sua
semplicità e schiettezza, in esso si realizza, anche se per brevi momenti, l’universalità
dell’essere, lo scintillio di una stella tra le infinite dell’universo.
L’uomo è costretto a specchiarsi nelle
acque in corsa del fiume dell’esistenza e l’immagine che ottiene non ha contorni
precisi; a volte si riconosce un angelo, a volte un lupo.
ETT: Credo che dobbiate tenere conto di una
verità incontestabile e della quale rispondo anch’io in qualità di
extraterrestre.
L’universo, aldilà del bene e del male,
oltre le cause o motivazioni, esiste.
Esistendo per se, in se e in qualunque dimensione,
non può annichilirsi in un nulla, quale contraddizione di se stesso.
Per tale premessa, esso non può che
mostrarsi a indistinguibili presenze come voi umani, in altra forma o sostanza
che non sia traducibile in Bene.
Pertanto, l’uomo come prodotto infinitesimale
di tale sistema non può essere cattivo.
La cattiveria è una vostra invenzione e
in particolare di quella categoria di uomini pigri.
L’amore, focolare del bene, costa fatica
all’uomo che trova più comodo essere amato anziché amare.
Riconosco che è più facile puntare il dito
verso il cattivo per distrarsi da considerare che ognuno di voi potrebbe esserlo se
fosse abbandonato dai suoi stessi simili.
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