martedì 1 gennaio 2013

Spiegare l'emozione



ETT: Luigi, ho raccontato tutto sul Natale ai miei amici. Non sono riuscito a far capire loro ciò che voi terrestri chiamate emozioni. 

Quando ti ascolto direttamente, mi sembra tutto chiaro, potendole riassumere come uno stato del vostro essere. 

Ho imparato ad osservarti nei momenti in cui ti emozioni, vedo i tuoi occhi brillare, le tue parole rallentare rispetto al pensiero che vorrebbe volare.

LUIGI: In Effetti, noi umani viviamo le emozioni ma ci preoccupiamo poco di osservarle e comprenderne l’importanza. 

Le emozioni sono reazioni manifestate attraverso la nostra biologia che enfatizza il modo d’essere della coscienza.

ETT: Proponimi un esempio.

LIUIGI: Alcuni umani mostrano timidezza. 

La loro coscienza risuona a eventi che focalizzano l’attenzione su se stessi e comanda la biologia a mostrar scena attraverso arrossamenti, tremore delle mani o della voce. 

La biologia assume il comando della regia dell’essere inibendo la volontà e il potere decisionale del timido.

ETT: Quindi, lo stato emotivo vi priva della libertà e apparite come solitamente non siete?

LUIGI: Pressappoco così! In alcuni casi sembriamo anche idioti, poiché la razionalità diventa una facoltà assente.

ETT: Qualunque terrestre è così quando si emoziona?

LUIGI: Sì! Questo è proprio uno dei nostri limiti o pregi, a seconda dell’interpretazione.

ETT: Luigi, tu sei emotivo?

LUIGI: Per uno che piange davanti alla televisione o mentre legge un libro, direi proprio di sì!

ETT: Questo è un problema?

LUIGI: Per molti, è un grande problema! Nel mio caso, convivo con piacere, anzi tento ti utilizzarlo per contagiare chi mi frequenta.

ETT: Se è vero che si tratti di un problema, dovresti descrivermelo con accenti negativi e invece ne parli come se fosse una bella qualità. 
Mi confondi!

LUIGI: Noi siamo umani! Il bello per alcuni è anche il brutto per altri.

ETT: Se insisti su questa linea, rendi inutile il mio tentativo di capirvi!

LUIGI: Scusami ETT, Il fatto è che spesso, di necessità si fa virtù, per cui si cerca di far risaltare l’aspetto più piacevole in situazioni critiche.

Per mio conto, le emozioni sono gioielli che non voglio dismettere, anche se mi rendo conto che spesso mi fanno apparire un ebete o al massimo un bambino.

ETT: Parlami ancora delle emozioni.

LUIGI: Le emozioni sono immagini dipinte dalla consapevolezza. Il disegno è sempre variopinto e trasferisce all’esterno il clima e la luce interiore dell’emotivo.

Una persona innamorata fornisce il suo quadro d’amore. 

Una persona sensibile riflette come uno specchio ogni dettaglio di empatia catturato da una persona che soffre, dal pianto di un bambino, dalla delicatezza di bacio, dal calore di una carezza.

La persona dolce, comprensiva, amabile è campione nell’emozionarsi.

ETT: Forse, ora capisco perché i miei simili non mi capiscono quando riferisco delle vostre emozioni. 
Dovrei imparare a emozionarmi anch’io per spiegarlo, vero?

LUIGI; Esattamente! In qualità di alieno, questo ti è negato. 
Potrai soltanto fare intendere ai tuoi amici quanto siamo stupidi e quanto meravigliosamente emotivi.

ETT: Luigi, mi sa che stai tirando acqua verso il tuo mulino.

LUIGI: Anche questo è da umani!

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