ETT:
Luigi, ho raccontato tutto sul Natale ai miei amici. Non sono riuscito a far
capire loro ciò che voi terrestri chiamate emozioni.
Quando ti ascolto
direttamente, mi sembra tutto chiaro, potendole riassumere come uno stato del
vostro essere.
Ho imparato ad osservarti nei momenti in cui ti emozioni, vedo i tuoi occhi brillare, le
tue parole rallentare rispetto al pensiero che vorrebbe volare.
LUIGI:
In Effetti, noi umani viviamo le emozioni ma ci preoccupiamo poco di osservarle
e comprenderne l’importanza.
Le emozioni sono reazioni manifestate attraverso
la nostra biologia che enfatizza il modo d’essere della coscienza.
ETT:
Proponimi un esempio.
LIUIGI:
Alcuni umani mostrano timidezza.
La loro coscienza risuona a eventi che
focalizzano l’attenzione su se stessi e comanda la biologia a mostrar scena
attraverso arrossamenti, tremore delle mani o della voce.
La biologia assume il
comando della regia dell’essere inibendo la volontà e il potere decisionale del
timido.
ETT:
Quindi, lo stato emotivo vi priva della libertà e apparite come solitamente non
siete?
LUIGI:
Pressappoco così! In alcuni casi sembriamo anche idioti, poiché la razionalità
diventa una facoltà assente.
ETT:
Qualunque terrestre è così quando si emoziona?
LUIGI:
Sì! Questo è proprio uno dei nostri limiti o pregi, a seconda
dell’interpretazione.
ETT:
Luigi, tu sei emotivo?
LUIGI:
Per uno che piange davanti alla televisione o mentre legge un libro, direi
proprio di sì!
ETT:
Questo è un problema?
LUIGI:
Per molti, è un grande problema! Nel mio caso, convivo con piacere, anzi tento
ti utilizzarlo per contagiare chi mi frequenta.
ETT:
Se è vero che si tratti di un problema, dovresti descrivermelo con accenti
negativi e invece ne parli come se fosse una bella qualità.
Mi confondi!
LUIGI:
Noi siamo umani! Il bello per alcuni è anche il brutto per altri.
ETT:
Se insisti su questa linea, rendi inutile il mio tentativo di capirvi!
LUIGI:
Scusami ETT, Il fatto è che spesso, di necessità si fa virtù, per cui si cerca
di far risaltare l’aspetto più piacevole in situazioni critiche.
Per
mio conto, le emozioni sono gioielli che non voglio dismettere, anche se mi
rendo conto che spesso mi fanno apparire un ebete o al massimo un bambino.
ETT:
Parlami ancora delle emozioni.
LUIGI:
Le emozioni sono immagini dipinte dalla consapevolezza. Il disegno è sempre
variopinto e trasferisce all’esterno il clima e la luce interiore dell’emotivo.
Una
persona innamorata fornisce il suo quadro d’amore.
Una persona sensibile
riflette come uno specchio ogni dettaglio di empatia catturato da una persona
che soffre, dal pianto di un bambino, dalla delicatezza di bacio, dal calore di
una carezza.
La
persona dolce, comprensiva, amabile è campione nell’emozionarsi.
ETT:
Forse, ora capisco perché i miei simili non mi capiscono quando riferisco delle
vostre emozioni.
Dovrei imparare a emozionarmi anch’io per spiegarlo, vero?
LUIGI;
Esattamente! In qualità di alieno, questo ti è negato.
Potrai soltanto fare
intendere ai tuoi amici quanto siamo stupidi e quanto meravigliosamente
emotivi.
ETT:
Luigi, mi sa che stai tirando acqua verso il tuo mulino.
LUIGI:
Anche questo è da umani!
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