sabato 12 gennaio 2013

ETT parla del corpo umano

 
LUIGI: Mi piacerebbe sperimentare la mia esistenza senza la necessità del corpo! Probabilmente rinuncerei al sapore di un bel gelato o al pulsare di un cuore emozionato in contropartita a una vita senza le sue limitazioni. L’arroganza di un corpo che invecchia disorienta la mente del saggio, vanifica la bontà dell’anima costretta a eclissarsi.

ETT: Senza del corpo non saresti più un terrestre!

LUIGI: Per questo me ne dolgo. Noi terrestri paghiamo a caro prezzo ciò che sarebbe dovuta essere una condizione normale all’espressione della vita. Purtroppo, io sono convinto che senza la sofferenza tutta la rappresentazione umana non avrebbe avuto senso. Evitare il dolore sembra essere il motivo dominante sulla scena dell’umanità che lotta per sopravvivere.

ETT: Osservandovi dall’esterno, posso anche giudicare buffe le vostre apprensioni. Tenendo conto che nel caso migliore la vostra esistenza nel corpo dura cento anni, sopravvivere corrisponde a occupare al massimo tale intervallo. Per dirla con una metafora, angustiarsi o imprecare contro la vostra stessa natura, significa preoccuparsi continuamente di cadere mentre si vorrebbe godere al massimo il dondolio dell’altalena.
Bisognerebbe che voi umani abbiate sempre la consapevolezza di consumare un tempo vita molto piccolo e ogni attimo speso in preoccupazioni o rivendicazioni, sono rinunce certe e opportunità mancate per sentire intensamente il vostro essere.

LUIGI: Troppo vero è ciò che tu dici, ma la nostra condizione, se per te è buffa, per noi è quantomeno strana e inspiegabile. Abbiamo inventato di tutto per cercare un senso al nostro esistere e spesso, affoghiamo la nostra inquietudine occupando la mente in attività puramente vegetali. Ci svegliamo dal sonno analgesico soltanto con la vecchiaia, con le conseguenti mortificazioni del corpo. 

ETT: Permettimi, Luigi, una piccola divagazione sulla natura del corpo umano. 

In seguito a osservazioni da noi effettuate su innumerevoli campioni, abbiamo osservato che il vostro corpo è una parte del vostro essere che dialoga continuamente con quella più spirituale. Assume un atteggiamento che voi definite “stupido” ed è molto incline a ricordare le banalità e a parlare ermeticamente. Utilizza strumenti molto rozzi e occasionali. Non ha capacità di discrezione ma in compenso è molto ottimista, è conformista e abitudinario. A volte appare ingenuo e non reagisce immediatamente. Si comporta con la vostra anima come un grande credulone ed è schiavo incondizionato del pensiero al quale si adegua senza nessuna resistenza. Esso è capace di autodistruggersi per solidarizzare con la convinzione (verità eretta ad assioma). La malattia è una guerra che scatena contro l’inconscio; i sintomi sono avvisaglie di minacce pendenti. Si potrebbe affermare che quando il corpo piange, esso dimostra il suo stato con il raffreddore; quando è triste mostra torpore. Il dolore di gola chiude la bocca perché gli è impossibile comunicare le sue afflizioni in quando è convinto di non essere considerato. La sua rabbia la mostra con i bruciori di stomaco. Litiga con gli anti-infiammatori e gli analgesici perché gli impediscono di esprimersi. Costretto alla resa, ricorre ad altre strategie per rinverdire la sua protesta. L’abbandono lo vive con l’afflizione e chiede aiuto al diabete. L’insoddisfazione la consuma ingrassandosi. L’assillo dei dubbi e l’incertezza nell’operare, sono segnali inviati con i continui mal di testa. Il cuore rallenta quando la voglia di vivere svanisce. Il collasso è la rottura per tensioni rimaste da troppo tempo inespresse. La figura si fa curva quando l’orgoglio schiavizza. La pressione sale quando la paura imprigiona. Le nevrosi paralizza quando il bambino interno fa capricci. La febbre scalda quando le frontiere dell’immunità sono minacciate. Le ginocchia dolgono quando l’orgoglio non si piega. Il cancro uccide quando si è stanchi di vivere e nessuna pospettiva stimola. Imparate a Interrogare il vostro corpo, ascoltatelo! Riceverete informazioni utilissime per risolvere tantissimi vostri problemi. La malattia o l'indisposizione è un tentativo che il corpo fa per parlare con voi. L’irriducibile eterno bambino vi vorrebbe avvisare che state percorrendo la strada sbagliata.

LUIGI: Le tue parole mi sono di grande conforto e mi rendono felice l’idea per cui noi umani siamo oggetti della vostra premura.

ETT: Noi alieni facciamo parte dell’onda gigantesca dell’Amore universale che è il vostro passato e futuro. Il presente è una sottilissima e virtuale linea di separazione, necessaria alla vostra mente per fissare ciò che voi chiamate pensiero. Un mio suggerimento, su questa questione, mi spinge a ricordarvi che la ricerca della felicità non dovrebbe essere un'attività complementare nella vostra vita, ma l'idea fissa, la luce sempre accesa tra ciò che considerate miserie umane. Considerate possibili storture che chiamate equivoci, percorrete le corsie privilegiate dell’amicizia, usate le luci fendinebbia dei valori della Famiglia. Qualsiasi sogno rinchiuso nei vostri cassetti può essere realtà se usate il potere della decisione, il motore dell’Amore, la riserva della Fede, l'inesauribilità della pazienza.
 

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