I rumori della vita sono troppo intensi, specialmente quando si ha vent'anni. Tento di parlare con il cuore, molte volte però, le parole escono distorte, irriconoscibili, in alcuni casi, forse mute. Testardamente
e senza aggiungere nulla di diverso, insisto a ripeterle, credendo che
con un tono di voce più caldo o con un ardore più vivo, si possa
ottenere un'attenzione più profonda.
Purtroppo, non ci sono orecchie pronte ad intercettare il significato di quella veemenza che giunge con il sapore di vecchiume.
Si incrociano soltanto sguardi muti, idee inespresse e speranze ingurgitate nel silenzio dell'attesa di cenni d'intesa.
Questi sono stati momenti miei o ora sono vostri, chiusi nel mistero dell'età giovanile.
Con
il ruggito di un leone ferito, chiudo nella speranza l'illusione di offrire uno
spiraglio della mia esperienza, nella consolazione di aver lasciato
l'ombra del mio essere nella scia del ricordo di una maturità sofferta e
allo stesso tempo, colma di tanta vita.
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