Spesso mi
chiedo perché la terra non è sola. Un indefinito numero di
stelle e pianeti occupano uno spazio infinito nel firmamento. Allora,
addormento la ragione, lascio che
il tremore sobbalzi sulle mani fino a muoverle come fa un vecchietto.
Cerco un
punto a cui ricondurre il mio peso, per allargare lo
sguardo oltre i confini del visibile.
Contorni
confusi richiamano immagini sopite nel tempo. Mi accorgo
di scorgere qualcuno.
Il senso
caldo e il diletto per ciò che non vedo, rasserena
l'animo e mi apro alla fantasia del bene.
Odo voci!
Alcune le
riconosco, il conforto
è magico. Altre le ho
sentite, ma non hanno viso. Altre
ancora, riecheggiano come quei suoni che ti risuonano nella mente quando reciti un bella
poesia e le senti
meravigliose.
Al ritorno
della ragione, stringo quel sentire nel cuore per non dimenticare ... lo conservo per ritrovarlo nei momenti tristi.
Mi illudo di
essere stato per pochi minuti nel mondo vero, quello che
proietta gioia e bene attraverso le anime buone.
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