sabato 6 luglio 2024

Produttori di emozioni



Chissà quante volte sono rimasto deluso per un gesto atteso e mai arrivato!

Questo è l’errore che si commette perché crediamo o speriamo in qualcosa che è fuori dal nostro controllo. Probabilmente pensiamo a quelle reazioni che si creano spontanee in noi stessi quando viviamo quelle situazioni e ci aspettiamo di riceverle allo stesso modo.

Dimentichiamo che siamo diversi!

Ognuno con le proprie aspettative, ma soprattutto ognuno con i propri intrighi interiori.

La nostra vita è condotta in rapporto agli altri e ci adagiamo passivamente sui flussi emotivi innescati dall’esterno per cui ci si rimane condizionati o, se volete, imprigionati dagli umori che ne derivano.

Liberarsi dalle catene della passività emotiva è difficile in quanto sin dalla nascita i treni emotivi partono da stazioni lontane.

Da adulti dovremmo cambiare ruolo : trasformarci da vagoni trainati a locomotori trainanti.

Compito arduo, se non siamo riusciti a formarci una centrale elettrica interna autonoma, generatrice di forza d’amore.

Ecco, arriva il solito ritornello : deve essere l’amore il filo conduttore di questa logica. 

Amando facciamo pratica di libertà su noi stessi, svincolandoci dal biberon offerto dall’esterno.

Diventiamo autonomi nel sentimento… dirigenti delle nostre soddisfazioni… procacciatori di emozioni … produttori di empatia.

Si tratta di compiere un lavoro su noi stessi che però è sicuramente ben ripagato alla fine.

venerdì 5 luglio 2024

La tendenza alla scelta sbagliata


Non so che cosa della giovinezza ci renda così inclini a commettere errori. Forse è la sensazione inebriante di avere a disposizione tante "opzioni", oppure è l’effetto della sopravvalutazione delle nostre possibilità di usare al meglio il tempo di permanenza sulla terra?

Eccomi qui a un bivio, incapace di capire come ci sono arrivato.
No, non è una di quelle situazioni in cui si commette un errore a causa dell'esuberanza e dell'euforia che derivano dal sentirsi invincibili.
Piuttosto, è stata una decisione ben ponderata, una su cui ci hai pensato tanto, o almeno credevi così. Eppure eccomi qui, perso e incapace di cambiare ormai direzione.
Mi piace pensare di essere un decisore cerebrale, piuttosto che emotivo, sebbene i sentimenti sono stati punti di debolezza in questo contesto.
Calcolo e congetturo senza la minima traccia di supposizione, l'esito di una situazione e/o decisione, tenendo presente la probabilità della sua sfavorevolezza.
Eppure, il risultato non è quello atteso!
Forse in quei momenti pensavo che qella decisione fosse ben pianificata e invece era corrotta per mancanza di esperienza? 
O anche perché le premesse su cui la decisione fu presa erano sbagliate fin dall'inizio?

Ed ecco che si giunge nel punto in cui alla minima svolta, che sia "a sinistra" o "a destra", ti porta all'inevitabilità di lealtà infrante e ingratitudine, di relazioni tese e a perdita di dignità.
La giovinezza è fugace. E i suoi frutti, spesso sono di tipo cupo.

Ma vedi, la caratteristica della giovinezza dice che non c'è un momento migliore per prendere decisioni rischiose e fare passi coraggiosi senza conoscere i risultati.

Però, sei meglio posizionato per sopportare i risultati, che il più delle volte sono sfavorevoli data la tua immaturità.
Lo scopo della giovinezza non è quello di essere perfetta, ma di fornirti l’opportunità nel tempo di prendere  consapevolezza dei tuoi errori. 
Quindi, anche se presumi che l’intero mondo crollerà e cesserà di esistere qualora non avessi fatto la scelta giusta, porterai coraggiosamente la croce, sperando così di curare le cicatrici che potrebbero derivarne attraverso il 
ricordo del tempo in cui eri giovane.


giovedì 4 luglio 2024

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei


Immagina un vasaio seduto tranquillamente su uno sgabello, con l'argilla morbida tra le mani, che la scolpisce mentre gira il tornio. Il destino dell'argilla è completamente nelle sue mani. Un vasaio esperto la trasformerebbe in un bellissimo vaso, ma la stessa argilla, se consegnata a un dilettante, potrebbe rovinarla.
Proprio come il vasaio modella l'argilla in vasi, le nostre vite sono plasmate dalle mani di chi ci circonda: le persone che incontriamo, i luoghi in cui andiamo, ogni incontro e ogni esperienza ci plasmano in ciò che siamo.
Un giorno un amico mi disse: "Sei la media delle prime 5 persone con cui trascorri la maggior parte del tempo".
Ora pensa alla compagnia che frequenti: quelle che condividono le tue gioie, asciugano le lacrime e condividono i tuoi sogni. Sei il riflesso della loro felicità o del loro dolore, della loro gentilezza o durezza, del loro successo o fallimento. Ogni parte di te non è altro che la loro media.
Alle medie, la maggior parte dei miei compagni di classe non era esattamente al mio livello di intelletto. Il più delle volte mi distinguevo da loro, anche se mi sentivo molto gratificante, ma in qualche modo mancava la sfida che desideravo. Solo quando ho iniziato la scuola superiore ho trovato quello che cercavo.
All'inizio la scuola mi ha intimidito, mi sono ritrovato circondato da volti più luminosi, saggi e belli di quanto avessi mai immaginato. Mi sentivo inferiore rispetto ai miei coetanei, ma è stato in quel disagio che ho trovato la crescita.
Sai, in fondo, tutti noi desideriamo distinguerci, essere sempre la persona più intelligente nella stanza. Vogliamo essere la persona più potente, quella di maggior successo, quella più laboriosa, quella più bella seduta nella stanza. Ma se sei sempre tu quello in cima, non c'è più spazio per crescere! E se non cresci, stai morendo.
Per crescere, devi circondarti di persone che eccellono in aree in cui tu sei carente, quelle che ti ispirano a imparare e migliorare. Proprio come la grande competizione tira fuori il meglio dai grandi atleti, le grandi persone tirano fuori il meglio da te.
Quindi, rilassati con i leoni, cerca la compagnia di coloro che possiedono le qualità che desideri, persone che ti costringeranno a migliorare il tuo gioco. Anche se non ti daranno semplicemente il successo, ma ti aiuteranno a spingerti avanti.
Circondati di sognatori, di coloro che vogliono raggiungere le stelle nel cielo. La comodità sembra accogliente, in effetti, ma ti trattiene! Scegli persone che desiderano fare la differenza. La loro passione illuminerà la strada per il tuo successo. Il successo ama chi eccelle.
Le persone intorno a te possono sollevarti o appesantirti. "Circondati di nove perdenti e presto sarai il decimo".
Se sei circondato dalla negatività, non aspettarti cambiamenti positivi nella tua vita. Se ti trovi solo in mezzo a persone che ti trascinano giù, quelle persone che riescono sempre a trovare la ragione per cui non si può fare, anche questo diventerà la tua realtà.
È meglio servire in paradiso che governare all'inferno.

 

mercoledì 3 luglio 2024

Ho comprato un ricordo




Era il giorno delle pulizie generali.

Aprivo cassetti, tiravo fuori bustoni chiusi da tanto tempo. Erano libri e quaderni di Sonia (mia figlia), quasi tutti pasticciati, con marcate sottolineature e colorati dal tempo passato.

Un sospiro e via! Raccolsi tutto in una grande busta nera , intenzionato a trasportare quel fardello di ricordi dimenticati verso l’isola ecologica.

Mentre chiudevo la busta, pensavo a tutti quei momenti d’assenza… quei momenti trascorsi con l’illusione che fossero infiniti, convinto che ci sarebbe sempre stato un dopo immutabile.

Mi chiedevo dov’ero quando Sonia li scriveva; perché non ero con lei a capire come e perché scriveva!

Forse, una parolina detta allora avrebbe cambiato qualcosa nella sua vita?

Scossi la testa per convincermi che ormai non potevo tornare indietro … i miei anni migliori mi sono stati rubati dal lavoro… non avevo alternative.

Caricai i bustoni in auto e mi avviai verso la discarica.

Giunto lì, un uomo si avvicinò alla mia auto e vedondomi con i bustoni mi chiese di poterli guardare prima che potesse buttarli lui per me.

Acconsentii perché andavo di fretta. Quindi lasciai tutto nelle mani di quell’uomo e andai via.

Presto Dimenticai questo episodio.

A settembre di molti anni dopo, mi ritrovai a gironzolare tra le bancarelle di una fiera. Solitamente mi fermo a curiosare tra oggetti e libri d’epoca.

Ecco che quella volta ebbi una grande sorpresa!

Tra vecchi libri e quaderni seminuovi sparsi disordinatamente sulla bancarella, fui colpito da una copertina che mi dava di famigliare.

Sfogliai un vecchio libro e su un 

lato, scritto in un corsivo curato, lessi piccole frasi accompagnate da disegnini. Riconobbi subito che si trattava di un libro scolastico di Sonia. La scrittura era sua! Tanto più perché i disegnini erano firmati!

Non resistetti a comprarlo.

Lo riportai nel mio studio per tenerlo come testimone di un tempo che non mi sarà più restituito.

In quel momento non comprai un vecchio libro, ma un ricordo della consapevolezza del mio tempo.

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