martedì 24 ottobre 2023

Dove si trova il tempo?


Ci sono dei momenti nella vita indimenticabili. Non perché fortemente emotivi, ma perché si vivono in quell’atmosfera di serenità, calore e affetto, difficilmente ripetibili.
Per un bambino, il momento di andare a letto accompagnato dalla sua mamma, è fantastico. Egli in quei momenti sperimenta l’amore e inventa domande, non fatte per sapere, ma usate come pretesto per stare insieme fino a quando il sonno non costringe i piccoli occhietti a chiudersi.
Un bambino rivolgendosi alla mamma chiese: 
-“Mamma, che cos’è il tempo?”.

-“È ciò che serve perché tu possa diventare grande”, rispose la mamma.
Il bambino continuò: -“Dove si trova?”.
 
-“Non hai bisogno di cercarlo, perché si trova sempre con te. Egli permetterà al tuo corpicino di crescere e al tuo cuore di voler bene”.

Il bambino incantato dalle parole della mamma, incalzò:
-“Mamma, in te e papà deve esserci molto tempo!”.

“Si caro, ma non è mai sufficiente. È vero, siamo grandi e ti vogliamo molto bene e allo stesso modo ci piacerebbe amare tutti i bambini del mondo”.

Il bambino, non contento di questa risposta, disse:
“Ma ogni bambino non ha una sua mamma? Perché devi voler bene a tutti?”.

La mamma, capì che continuare in questa direzione, le avrebbe complicato molto il colloquio, quindi cercò di chiuderlo.

-“Tesoro, il tempo in te non ha ancora completato il suo lavoro. Avrai modo di capire che voler bene a una persona non impedisce di volere bene a un’altra. Per una mamma è facile voler bene al proprio bambino, ma non sempre gli risulta altrettanto facile voler bene con la stessa intensità al bambino della sua amica o quello della sua vicina”.

Il bambino, stupefatto per quello che aveva sentito, esclamò:
-“Mamma, non vuoi bene al bambino della tua amica?”.
-“Mamma, vuol bene a tutti i bambini, ma in particolar modo al suo bambino, per questo vorrebbe più tempo”.

La mamma continuò:
-“Ora vai all’asilo e appena il tempo lo consentirà, andrai a scuola. Lì conoscerai molti amici, potrai parlare, giocare con loro.Qualcuno ti farà arrabbiare, ma poco importa, perché crescendo tu capirai tante belle cose, compreso come non arrabbiarti”.

Tutto questo, non fece altro che aumentare la curiosità del bambino, che mostrò tutta la sua emozione.
-“Oh, Mamma, tutto questo è in me?”.

-“Sì, come un fiore che in attesa di sbocciare al calore del sole, viene trattenuto dal bocciolo. Il tempo gli permetterà di aprire i suoi colorati petali per far mostra di sé e vivere con gioia tra i suoi simili”.

Gli occhi del bambino si chiusero e i suoi pensieri si persero nel più dolce dei sogni.
 

Rinascere

 

 
In una delle regressioni nell’inconscio Andrea potette descrivere la scena a cui assistette nel momento di nascere.
Si trovava in un luogo senza dimensioni dove tantissime anime si accalcavano ansiose. Il punto di raccolta appariva razionalmente ben individuato ma indefinito come spazio e tempo. Andrea era imbarazzato per via della scarsa lucidità che aveva in merito alla logica di ciò che stava succedendo. Da normale terrestre cercò con lo sguardo una persona a cui potesse rivolgersi per chiedere spiegazioni o almeno condividere l’incertezza.
Forse per lo stesso motivo, un’altra anima incrociò il suo sguardo per cui si presentò l’occasione per comunicare.
-“Ma che cosa sta succedendo? Perché tanta confusione?”.

L’anima coinvolta, tradendo quell’ansia comune, rispose:
“Sta per iniziare un’altra chiamata per nascere sulla Terra!”.

Andrea continuò a chiedere: 
-“Con quale criterio si stabilisce chi nasce?”.

L’anima rispose: 
-“Non conosco bene il meccanismo ma mi hanno riferito che ognuno di noi conosce già quando sarà il momento. Purtroppo, l’ansia di scendere è così forte che comunque tutti si accalcano come se non sapessero nulla”.

Andrea cominciò a incuriosirsi per cui prosegui il suo interrogatorio:
-“Scusami l’invadenza ma conosci anche tu quando, dove e in quale famiglia nascerai?”.

-“Certo! La mia famiglia sarà molto povera e abiterà in una zona molto calda e arida della terra. Mio padre girerà continuamente per i diversi paesi e mia madre subirà soprusi di vario genere. Scenderò sulla terra per migliorare il mondo che loro lasceranno”.

Andrea rimase senza parole e dopo qualche attimo riprese:
-“In queste condizioni, non puoi rifiutarti di nascere o scegliere un’altra combinazione di vita?”.

L’anima, minimamente risentita dalla triste tonalità assunta dalla voce di Andrea, aggiunse:
-“Attraverso le parole è impossibile farti giungere un messaggio che va per altre vie. Però, mi piace dirti che ragionando nel tuo modo, dovresti convenire che qualunque scelta che potessi fare se lo volessi, sarebbe peggiore di non nascere. Ovviamente, qui si sta meglio rispetto a qualunque altra situazione ma cadrebbe nel non senso il motivo per cui entrambi siamo qui.
Potrei voler nascere in una famiglia benestante, magari figlio di un re, ma penserei con i modi che qui abbiamo superato da quando abbiamo concluso l’ultimo viaggio sulla Terra.
In altre parole, ti invito a guardare un sasso sulla terra e lo vedrai immobile, invariante, bloccato nel suo tempo e nella sua forma. Guarda invece, l’acqua che è libera dalla forma e si adegua all’oggetto che riempie.
Per lo stesso motivo anche il gas che è libero dalla forma e dal volume, si adegua in maniera ancor più intima con l’oggetto che lo raccoglie.
Infine, magicamente, noi siamo di più dell’acqua e del gas, ci siamo meravigliosamente connessi con un corpo che facciamo crescere, che modifichiamo continuamente e dal quale ci stacchiamo con emozioni e intelletto.

Scendendo sulla Terra, ci sottoponiamo a una prova che, in termini di bellezza, amore e gloria, chi già è lì, non potrebbe in nessun modo capire”.

 

lunedì 23 ottobre 2023

Un incontro difficile da dimenticare

 

 

Ho conosciuto un uomo, cosciente per il male incurabile che portava in sè. Apparentemente dava l'impressione di non preoccuparsi della sua salute ... come se avesse un banale raffreddore.

Era da un po’ che non lo vedevo e prima che lui stesso mi dicesse del suo stato critico, io non sapevo nulla. Continuavo a crederlo uno simpatico burlone.  

Lo incontrai davanti a un distributore di bevande e nel tempo dell’intervallo ricreativo, approfittai per scherzare con lui.

-“Oilà Rino! È da molto che non ti vedo. Hai trovato qualcosa di meglio da fare anziché perdere tempo con i comuni mortali?”

Rino, prima di rispondere, mosse tutta la sua persona. Quasi che le parole non volessero uscire dalla sua bocca. Poi con un sorriso che sapeva di celata tristezza, iniziò a dire:

-“Sono qui, ancora vivo. Mi vedi esternamente sano, ma in me c’è qualcosa che mi mangia lentamente.”

Non capii subito il significato di quelle parole, ma qualcosa di allarmante intuii. Per esserne certo su ciò che non volevo credere, continuai a chiedere con il sorriso sulle labbra.

-“Forse è l'effetto dell'ansia per l’attesa di qualcosa di importante?”

Quell’iniziale suo sorriso si trasformò in una sommessa risata ironica. Allora, precisò:

-“Purtroppo è ben altro! Sto combattendo contro un male che mi vedrà sconfitto.”

Quello che avevo intuito, ora era certezza. Un brivido mi corse lungo la schiena e a stento nascosi dietro le spalle il tremore delle mie mani. Avrei voluto abbracciarlo per dar sollievo al dolore della sua anima, ma non potevo. Dovevo mantenere la mia falsa indifferenza e ricamare una grossa bugia bianca.

-“Dai, Rino! Vedrai che tutto si risolverà. Il tuo spirito buono e giocoso ti aiuterà.”

Non resistetti di mantenere a lungo il colloquio. Mi allontanai da lui con la falsa motivazione che dovevo riprendere il lavoro. Invece, tornai a casa con la mente occupata da una tristezza che tenni soltanto per me.

 

Ritrovare la luna



Chino il capo a cercar luna nel pozzo.

Triste per la direzione, miro il tremolio.

Riflette ingenue speranze
ormai cadute dal cielo.

Notti insonni passate ad ammirarti,
quando lucente lassù, io ero il tuo amante.

Allor, senza timori al mio ardir splendevi,
bella per i miei occhi,
magica per lo spirito.

L’altro canto non mostri a niuno, se il tempo non permette.
Or, neve tra i capelli, son pronto al tuo lato scuro.

Esitante, cerco conforto nella tua immagine.

Piange il cuor per cotanto amor riverso.

Turbata, cala il tuo raggio d’argento a sciogliere l’ingrato bianco,
e al ciel, il buio ruba,
si che la vita s’infuochi.

Tra i solchi di vecchie lacrime,
scintilla la speranza
e scopro me stesso ad adorarti nella più antica direzione,
laddove il Paradiso indica.


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