mercoledì 15 ottobre 2025

Il coraggio di osare



La maggior parte delle persone non fallisce perché non può. Fallisce perché non vuole agire, non decide. Probabilmente anche perché non vuole creare problemi.

Siamo tutti esseri che creano significato. E la nostra spinta più potente non è la verità o la felicità. È la coerenza. Non possiamo vederci come persone buone e intelligenti e allo stesso tempo comportarci come dei codardi. Quindi ricostruiamo un sistema di credenze per rendere la nostra inazione non solo accettabile, ma nobile. 

Il procrastinatore non è pigro; è un perfezionista, in attesa delle condizioni ideali che non arrivano mai. Chi rimane in un lavoro che gli prosciuga l'anima non ha paura; si sta "responsabilizzando della propria famiglia". Trova tutte le "ragioni pratiche" per far sembrare l'inazione la cosa giusta da fare.

L'esistenzialista Albert Camus disse: "Chi non ha coraggio troverà sempre una filosofia per giustificarlo". Chi non ha coraggio inventerà un suo motivo giustificativo per restare immobile.

Le persone sono bravissime a inventare storie per giustificare ciò che si rifiutano di fare. Più spaventoso è il salto, più forti sono le storie che si raccontano.

E le motivazioni sono: "Non è il momento giusto." "Ho delle responsabilità." "È troppo rischioso, soprattutto ora."

È tutto logico, sicuro, persino ammirevole. A volte, sicuro di solito significa paura e rischioso vuol dire impegnativo.

Molte volte ci si nasconde dietro i bisogni degli altri per non dover mai affrontare i propri. Succede quindi di svegliarsi dieci anni dopo e avere una lista di rimpianti.

Questo è il prezzo da pagare per giustificare la paura. Fai pace con la stagnazione. Il coraggio di agire o di essere, potrebbe non garantire la vita fantastica che desideri. Potresti comunque fallire. Ti sentirai stupido. Ma almeno sei in movimento. Almeno sei vivo. E stai risvegliando tutto te stesso.

"Vivi fino alle lacrime", dice l'esistenzialista Albert Camus.

Meglio questo che vivere fino alla noia. Il momento di vedere oltre le tue "giustificazioni" è adesso. Quando ti accorgi di razionalizzare, torna all'unica domanda che fa miracoli: "Sono saggio oppure ho paura?". Conoscerai la risposta. La sai sempre. Individua la giustificazione in tempo reale. La filosofia della paura ti sembrerà sempre razionale, sicura e logica. Il coraggio ti sembrerà sconsiderato e scomodo. 

Quale pensi che costruisca una vita degna di essere vissuta?

Non si può perdere tempo a pensare come la vita potrebbe essere vissuta, serve viverla.

Si può iniziare cambiando il modo in cui si parla a sé stessi.

Sostituisci "non posso" con "non voglio" o "ho paura di farlo".

Sentirai la differenza!

Una giustificazione che induce al non agire è una trappola che porta al rimpianto. Piccole salti coraggiosi compiuti nelle azioni quotidiane potrebbero aiutare a rimuovere l’inerzia psicologica.

Scegli la verità difficile invece della bugia comoda. Ogni volta che lo fai, licenzi il "maestro negoziatore" nella tua testa che sta lavorando alacremente per tirarti fuori dai guai.

Smetti di costruire una filosofia per giustificare i tuoi limiti.

E inizi a costruire una vita che li sfida.

Camus era un realista. Tutti hanno paura. La scelta è cosa fare con quella paura. Lasci che prenda il sopravvento sulla tua intera visione del mondo o la vedi per quello che è?

Una sensazione, non un fatto. La tua filosofia di vita dovrebbe renderti libero di vivere. Puoi aggrapparti alle tue giustificazioni. E alle tue scuse come saggezza. Puoi costruire un'intera fortezza intellettuale attorno all'inazione. E da dentro quelle mura, avrai sempre ragione. Sarai al sicuro, coerente e perfettamente giustificato, ma non sarai autentico.

Puoi ammettere la paura, sentirla e agire comunque. Puoi scegliere la via incerta e terrificante dell'azione. Potresti sbagliarti. Potresti apparire sciocco. Ti sentirai sicuramente vulnerabile. Ma quella vulnerabilità è il prezzo d'ingresso per una vita che è veramente tua.

La paura è democratica. Tutti ne ricevono una parte. Ma il coraggio è raro. Ecco perché i pochi che agiscono sembrano sconsiderati ai molti che osservano. Gli osservatori costruiscono i loro piccoli sistemi sicuri. Filosofie comode. Una protezione pronta all'uso contro la vergogna di non provare. Dimentichiamo che ogni filosofia ha un prezzo. Il prezzo del coraggio è il rischio, il dolore e l'imbarazzo. Il prezzo della codardia è il rimpianto.

L'unico antidoto è l'azione. Qualsiasi azione.

Il movimento cambia tutto. Piccoli passi, anche i cosiddetti passi stupidi. L'azione uccide la filosofia della paura. 

Un giorno, le scuse non conteranno più. Le storie che ti sei raccontato non conteranno. Ciò che conterà è se ci hai provato o se sei rimasto sul bordo. E se sei ancora sul bordo, tutta quella tua "filosofia" era solo una trappola. 

La tua filosofia dovrebbe essere uno strumento per vivere, non una scusa per non vivere. Smettiamo di giustificare la stasi.

Il coraggio di vivere è la volontà di abbattere ciò che non ti serve e costruirne con coraggio il nuovo.

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