Un team di ricerca ha registrato
accidentalmente qualcosa di piuttosto interessante: la prima osservazione in
tempo reale di ciò che accade nel cervello umano durante la morte. E i
risultati? Potrebbero farvi ripensare a ciò che fa il cervello nei suoi ultimi
istanti.
Ecco un episodio accaduto accidentalmente.
I ricercatori stavano monitorando
l'attività cerebrale di un paziente di 87 anni tramite EEG nell'ambito di uno
studio sull'epilessia, quando il paziente è andato inaspettatamente in arresto
cardiaco. Poiché l'EEG registrava ininterrottamente, i ricercatori hanno finito
per catturare 30 secondi di attività cerebrale prima e dopo la morte, qualcosa
che non era mai stato registrato prima in un essere umano.
Prima di entrare nel dettaglio occorre
fare una premessa.
Il cervello è essenzialmente una
centrale elettrica: funziona attraverso segnali elettrici, noti come onde
cerebrali. In parole povere, le onde cerebrali sono schemi di attività elettrica
nel cervello. Diversi tipi di onde cerebrali sono correlati a diversi stati
mentali:
Le onde lente (onde delta, theta e
alfa) sono collegate al riposo, al rilassamento e all'elaborazione della
memoria.
Le onde delta (0,5-4 Hz), le onde
più lente, sono dominanti nel sonno profondo e negli stati di incoscienza.
Le onde theta (4-8 Hz) sono
associate ai sogni, alla meditazione e al recupero della memoria.
Le onde alfa (8-12 Hz) sono spesso
osservate in stati di rilassamento e concentrazione. Contribuiscono a regolare
l'attenzione e a sopprimere l'attività cerebrale irrilevante per mantenere la
concentrazione.
Le onde veloci (onde beta e gamma)
sono collegate al pensiero, alla consapevolezza e alla percezione.
Le onde beta (12-35 Hz) sono
collegate al pensiero attivo, alla risoluzione dei problemi e alla prontezza
mentale.
Le onde gamma (>35 Hz), le onde
più veloci e ad alto consumo energetico, sono associate alla consapevolezza
cosciente, alla percezione, al richiamo della memoria e alle capacità cognitive
di alto livello.
Le onde gamma sono fondamentali
per la consapevolezza cosciente, la percezione e il richiamo della memoria.
Aiutano il cervello a assemblare diverse informazioni in un'esperienza
unificata, plasmando essenzialmente il modo in cui percepiamo la realtà.
Le onde alfa aiutano a regolare le
onde gamma indirizzandole verso diverse aree del cervello. Questo processo è
importante per l'attenzione, la memoria e il processo decisionale: garantisce
che il cervello sia concentrato e possa elaborare le informazioni in modo
efficiente.
Cosa dunque hanno scoperto gli
studiosi?
Come previsto, la maggior parte
dell'attività cerebrale si è gradualmente interrotta dopo l'arresto cardiaco.
Ma ecco dove le cose si sono fatte interessanti.
Le onde gamma persistevano più a
lungo delle altre onde cerebrali, anche dopo l'interruzione del flusso
sanguigno al cervello.
Le onde alfa continuavano a
influenzare le onde gamma, il che significa che il cervello non si attivava in
modo casuale, ma continuava a seguire un processo strutturato.
In genere, ci si aspetterebbe che
le onde più lente e a bassa energia (come le onde delta o theta) fossero le
ultime a persistere prima che la funzione cerebrale cessi completamente. Ma
invece, le onde gamma ad alta energia (legate alla percezione e alla memoria)
sono rimaste attive.
Ancora più sorprendente? Il fatto
che le onde alfa continuassero a influenzare le onde gamma suggerisce che non
si trattasse semplicemente di un'attività elettrica caotica. Piuttosto, il
cervello continuava a coordinare l'attività in modo strutturato, anche negli
ultimi istanti.
Quindi... cosa significa tutto
questo?
I ricercatori hanno concluso che
il cervello morente potrebbe seguire un processo organizzato anziché spegnersi
all'istante, sebbene il significato di questa attività non sia chiaro.
Tuttavia, hanno anche riconosciuto che fattori fisiologici come la privazione
di ossigeno e l'aumento dei livelli di CO₂ potrebbero spiegare l'impennata di
onde gamma osservata, il che significa che questi risultati potrebbero non indicare
nulla di profondamente significativo.
Indipendentemente da quest’ultima
spiegazione sono state formulate delle teorie.
Alcuni ricercatori dicono che questo
potrebbe spiegare le esperienze di pre-morte (NDE)? Poiché le onde gamma sono
coinvolte nella rievocazione mnemonica; altri scienziati ipotizzano che un'impennata
dell'attività gamma possa essere legata alle "esperienze di revisione
della vita" (ovvero quando le persone riferiscono di aver visto la propria
vita scorrere davanti ai loro occhi).
Il cervello "ammorbidisce
l'atterraggio" verso la morte?
Alcuni ricercatori si chiedono se
il cervello segua un processo di spegnimento strutturato, creando forse una
transizione graduale verso l'incoscienza. Se così fosse, questo potrebbe
spiegare perché alcune persone riportano sensazioni di pace o euforia durante le
NDE.
Potrebbe trattarsi dell'ultimo
disperato tentativo del cervello di mantenere la coscienza o di dare un senso a
tutto un'ultima volta?
Alcuni ricercatori suggeriscono
che, poiché le onde gamma sono collegate alla percezione e all'elaborazione
cognitiva, questa scarica finale potrebbe essere il tentativo del cervello di
integrare le informazioni prima di spegnersi completamente.
Oppure è semplicemente il modo in
cui il cervello si spegne?
Fattori come la mancanza di
ossigeno e l'aumento dei livelli di anidride carbonica potrebbero giocare un
ruolo nel motivo per cui le onde gamma persistono più a lungo. Potrebbe
trattarsi semplicemente di una parte normale del processo di morte, piuttosto
che di qualcosa di profondamente significativo.
Come minimo, questo studio mette
in discussione l'idea che il cervello si limiti a inattivarsi al momento della
morte. I suoi ultimi istanti potrebbero essere più complessi di quanto avessimo
mai immaginato.
Lo studio del processo è ancora
allo stadio iniziale per cui sebbene possiamo immaginare scenari sorprendenti
dovremmo attendere i progressi della scienza per condurre indagini più
appropriate e trovare spiegazioni scientifiche.
Ad ogni modo, questo studio ha sollevato più domande
di quante ne poteva rispondere.
Eccono alcune:
Il cervello crea un'esperienza
cosciente finale prima della morte?
Se le onde gamma sono collegate
alla percezione e alla memoria, questa attività potrebbe corrispondere a un
ultimo momento di consapevolezza o è solo una risposta automatica?
Questo potrebbe spiegare le
esperienze di pre-morte (NDE)?
L'impennata di attività gamma è
correlata a resoconti di revisioni della vita, tunnel di luce o un senso di
pace, oppure è puramente psicologica?
Perché il cervello rimane
organizzato dopo l'arresto cardiaco?
Se la coscienza dipende
dall'ossigeno e dal flusso sanguigno, perché gli schemi neurali rimangono
strutturati per un breve periodo dopo la morte?
Questo cambia il modo in cui
definiamo il momento della morte?
Se il cervello rimane attivo in
modo coordinato dopo l'arresto cardiaco, dovremmo riconsiderare il significato
di "morte"?