domenica 25 maggio 2025

I canali del colloquio


 

Per dare è necessario avere.

Per avere è necessario aver ricevuto.

Comunicare con qualcuno implica mettersi in sintonia, interessare l’altro a sincronizzarsi sulla stessa frequenza.

L’intensità del nostro segnale non deve né attenuarsi, né esaltarsi, né modificarsi nel canale del nostro ricevitore.

Il segnale deve essere chiaro, sicuro e veloce, nel miglior modo possibile per il ricevitore.

Se è poco chiaro, non si capisce il significato di alcune frasi o parole.

Se è poco sicuro, si può perdere l’attendibilità della fonte.

Se è troppo veloce, si possono perdere informazioni e si rende il contesto privo significato.

Tramite naturali segni emotivi, istintivi, posture corporali, il comunicante apre la sua sessione di colloquio. In tale fase verificherà la disponibilità del ricevitore ad aprire il colloquio.

I primi messaggi sono elementari, non impegnano fortemente il ricevitore e servono a stimolare l'apertura dell’imminente colloquio.

Il ricevitore s’impegnerà nella comunicazione nella misura in cui l’informazione che riceverà riterrà utile. Il livello di attenzione si graduerà con la stessa misura.

Se il trasmettitore invia le sue informazioni nella banda di sensibilità del ricevitore, i messaggi sono chiari e si fissano come chiodi nel legno. Alla fine, la durata della comunicazione sarà sembrata molto breve.

Se, invece, il trasmettitore diffonde le sue notizie tenendo conto soltanto della propria banda sensibile, è facile che i messaggi arrivino confusi, ripetitivi e lunghi. Il colloquio ha realmente vita breve.

 

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