domenica 27 aprile 2025

La favola del bosco sussurrante


 

In un bosco dove gli alberi parlavano sottovoce e le lucciole danzavano disegnando circoli d’oro nel cielo, viveva un scoiattolo di nome Luce.

La sua particolarità era un ciuffo d’argento che brillava sulla sua testa, dono di una stella cadente che lo aveva sfiorato da cucciolo.  

Il bosco, un tempo rigoglioso, si stava spegnendo: i fiori appassivano velocemente, i ruscelli mormoravano parole tristi e gli animali fuggivano, spaventati da un’ombra che serpeggiava tra i tronchi.  

Un mattino, Luce incontrò Aria, una cerva dagli occhi di cristallo che vegliava sul bosco da secoli.  

«La magia del Bosco Sussurrante sta svanendo», sussurrò lei. «Soltanto il tuo ciuffo d’Argento può riaccendere il Cuore della Foresta, sepolto nelle grotte dei Lupi Ombra».  

I Lupi Ombra erano creature leggendarie, guardiani del Cuore della foresta, ma nessuno li aveva mai visti. Deciso a salvare la sua casa, Luce partì in cerca delle grotte.

Lungo il cammino, incontrò Pinco, un picchio vanitoso che perse le piume per aver rubato un frutto magico. Per farsi perdonare il passato, offrì il suo aiuto per arrivare alle grotte dei Lupi Ombra.

La strada era lunga e la notte si avvicinava. Per fortuna si imbattette con Sira, una lucciola con le ali spezzate, che guidò lo scoiattolo nel buio in cambio di un pezzetto della sua bionda pelliccia.  

Giunto alla grotta, Luce non trovò lupi, ma alberi pietrificati dal dolore. Al centro, su un altare di radici, pulsava a battiti lenti il Cuore della Foresta, bloccato da una gemma verde opaca, posta da un malefico sortilegio. 

L’ombra malvagia che tutto incatenava, era in realtà uno spirito nato dalle lacrime non asciugate degli animali.

Per sconfiggerla, Luce fece un gesto inaspettato: raccolse una goccia di rugiada e la pose sulla gemma, dicendo: «Anche il dolore merita di essere ascoltato».  

La gemma si sciolse in un canto, e il ciuffo d’argento di Luce, toccando il Cuore della foresta, lo illuminò di vivo chiarore.

Il bosco rinacque, più vivo che mai. Gli uccelli tornarono a cantare. I ruscelli ripresero a zampillare allegramente. Gli alberi aprirono i loro rami cercando di abbracciare il cielo. Gli animali ritornarono nelle loro tane. L’intero bosco divenne spazio di vita e amore.

Da allora, si dice che quando una una goccia di rugiada cade, lì cresce un fiore che sussurra storie di coraggio e gentilezza.  


*Morale: A volte, un piccolo gesto può far rinascere a nuova vita. La forza più grande non è combattere le tenebre, ma accendere una luce con ciò che ci rende fragili. 

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