Addio amico mio, Papa Francesco,
forse era tardi e dovevi andare,
ma qui siamo soli senza di te.
Eri tu che ci raccontavi di Dio
ed io ci credevo.
Piangevo con te quando parlavi di quelle guerre assurde che seminano dolore.
Scusami se qualche volta ho dubitato di quelle tue deboli parole che intendevano scuotere il mondo.
Sebbene ti rendevi conto di quanto fossero inascoltate, tu insistevi a ripeterle.
Rinnovavi continuamente le tue preghiere,
speravi di vincere la sordità dei potenti;
speravi di abbattere i muri dell’odio.
Ma tu che potevi fare di più?
Il buon Dio lascia accadere ciò che non vogliamo e si affida ai generosi come te per lasciare ancora le porte aperte alla salvezza del mondo.
Io ho creduto alle tue parole
perché sei stato un uomo come me,
perché hai sofferto come me,
perché sei un uomo giusto.
So bene quanto sia difficile entrare nei cuori chiusi di chi è perso nelle debolezze umane.
Riconosco che le armi del bene spesso appaiono spuntate, silenziate dai boati dei bombardamenti e dalla tragica musica delle mitragliatrici.
Ora sei lassù.
Racconta a tutte le anime pure del Paradiso,
le tue difficoltà per voler aggiungere un po’ di bene a questo mondo.
Lamenta il tuo lavoro incompiuto
per quei bambini tuttora sotto le bombe, giustificate dagli aggressori con forsennate motivazioni.
Porta con te quelle tristi immagini di donne e bambini che, anche oggi, allungano la loro scodella vuota per veder rivolto un mestolo appena pieno di cibo.
Spiega loro perché non hai avuto più lacrime per commuovere coloro che continuano a credersi tutori di una giustizia egoista.
Caro Francesco mio,
ti ho amato come un padre,
ti ho ammirato per aver avuto il coraggio di esporti come uomo e non come un inutile rappresentante di Dio.
Continuo a credere nella bontà dell’uomo soltanto perché tu sei stato un esempio.
Sei stato un Papa speciale
perché ti sei mostrato buono, sincero, debole,
capace di trasformare l’umiltà e la fede in mezzi per aprire nuovi orizzonti ...
e seminare speranza in futuro (purtroppo ancora lontano) dove un giorno potremmo sentirci veramente fratelli.
Lascia che una lacrima scorra sul mio viso per te …
nel mentre il mio sorriso di gratitudine ti onora nell'accompagnarti nella casa della pace eterna.
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