Per chi crede in un destino già tracciato deve sembrargli
impossibile una vita diversa da quella vissuta.
Credere, invece, a un divenire verso la perfezione consente di alzarsi con la fantasia e farsi impadronire da stati d’animo dolcissimi.
Non è illusione abbandonarsi all’immaginazione. È solo fermare il mondo per il tempo che occorre.
Si diventa creatori di possibili realtà, con il conseguente terremoto di sentimenti, unici marcatori di un vivere profondamente il senso dell’umano.
Si può immaginare una vita nuova, come vorremmo viverla, senza limiti e frustrazioni di ogni tipo.
Avrete sperimentato, almeno una volta, di entrare in un parco dei divertimenti. Subito dopo l’ingresso, ogni problema è rimasto al cancello, ogni persona si muove con il sorriso perenne. Si tende a fare gruppo, a parlare, a guardarsi intorno per far parte del clima di gioia che è nell’aria e che si respira.
Capita a tutti, specie in età matura, di sorprendersi a guardare il passato.
Un nugolo di sentimenti è lì ad attendervi.
Vi fanno gonfiare i polmoni.
Le emozioni, con continui sobbalzi di un respiro, non più regolare, offrono un flashback (retrospettiva) dell’antico vissuto.
Tutto è caro in questi momenti, ma nonostante tanta dolcezza, l’irrequietezza vi fa spostare sulla sedia, quasi a ricerca di una posizione più comoda.
Il sintomo è evidente: avreste voluto fare di più, sentire e provare con gli strumenti che avete ora.
Purtroppo non è possibile ritornare indietro e allora, una stizza tende a prendervi, prima di ricredersi e trasformarsi in romantica nostalgia.
I colori dei ricordi sono teneri, soffusi e non vogliono delineare i contorni, cosicché, tutto possa apparire magico per accettare l’idea che nulla ci possa riportare a quei momenti.
L’impotenza ci appare come il sentimento di resa verso una natura, che prima ci ha esaltato e ora ci deprime.
Molte idee non trovano pace nella mente del romantico, sembrano spostarsi fisicamente tra il cuore e la mente, mentre distrattamente toccano lo stomaco per poi scivolare sul sistema nervoso prima di dichiararsi ai nostri sensi.
Chiudere gli occhi è la prova del loro passaggio e una voglia di fermarle per consegnare alla consapevolezza, prima di abbandonarsi a un lungo sonno.
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