sabato 12 ottobre 2024

Il dono del silenzio


 

Sandy era sempre immersa nel rumore. Il normale brusio della vita cittadina, le vibrazioni in tasca del telefono nel cappotto, il trambusto dei corpi intorno a lei: erano entità viventi.

Invece, il silenzio era il suo peggior nemico. La faceva sentire a disagio, come se la sfidasse a riconoscere qualcosa che evitava a tutti i costi. Così, riempiva ogni minuto vuoto di rumore con attività che creavano fragore.

Questo accadeva fino a quando una notte una grande interruzione di corrente travolse la città e, per quella volta, ci fu buio e silenzio, forzando a tutto al riposo.

Sandy riusciva a malapena a stare ferma, camminando avanti e indietro per l'appartamento, facendo tutto il possibile per non sedersi in quello strano silenzio.

Afferrò il telefono, ma la batteria era scarica e la poca energia che aveva in quell'affare doveva tenerla di riserva finché... beh, non sapeva quando sarebbero arrivati ​​i soccorsi.

Ma poi, come aver esaurito l’ultima goccia di energia, crollò con riluttanza sul divano e, per la prima volta da quando era sola, sentì il silenzio intorno a lei.

Qualcosa di sorprendente le accadde mentre era seduta lì al buio. Il silenzio, che prima era stato soffocante, iniziò lentamente ad avvolgerla in un inaspettato abbraccio.

Appena la sua insofferenza si alleviò, Sandy sentì ciò che non aveva mai sperimentato prima: il dolce sussurro del vento che soffiava fuori, il suo cuore pulsante... e, cosa più importante, il silenzio che derivava dallo stare seduta, ferma.

Era lì, abbandonata al piacere di uno stato che aveva sempre detestato. Immobile e dolcemente coccolata da quella calma, sentiva come se il mondo avesse sussurrato il suo nome, invitandola ad ascoltare. Per la prima volta, Sandy si lasciò prendere da quella pace interiore.

Nei giorni successivi, Sandy desiderò ardentemente una simile quiete. Iniziò a cercare tempo durante il giorno in cui potesse sentirsrsi semplicemente tranquilla, senza telefono o rumore di sottofondo della città.

All'inizio fu dura. Aveva così tanti pensieri che le frullavano per la testa e che tentavano di riportarla nel mondo dei rumori. Ma con il passare del tempo, scoprì che il potere del silenzio cresceva in lei e lo accolse persino con favore, apprezzando il modo in cui le schiariva la testa e la riportava al presente.

Capì che non bisognava aver paura del silenzio. Era un luogo in cui poteva incontrare sé stessa di nuovo.

Ci è voluto del tempo perché Sandy sperimentasse questo cambiamento, ma alla fine, accogliendo tali momenti di quiete, è diventata più radicata e meno dispersa nel suo essere.

Il rumore del mondo rimaneva, ma ora aveva un rifugio nel silenzioso sussurro del mondo da cui prima rifuggiva.

E in quel rifugio trovava qualcosa di inestimabile valore: una pace considerevole e un calore nel cuore che erano sempre stati lì e che ora poteva finalmente sentire.

 

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