domenica 14 aprile 2024

Un seme d'amore

 

Ero studente delle scuole superiori e la fortuna o il caso, mi donò una grandissima insegnante di italiano e storia. La mia professoressa era stata una crocerossina durante la seconda guerra mondiale; aveva visto morire giovani militari e vittime innocenti. Il suo cuore buono veniva fuori dalle sue parole, accompagnato dai modi gentili, oggi difficilmente notabili. La sua esile voce, udibile soltanto nel silenzio di una classe disciplinata, mi catturava fino all’incanto. 

Le sue lezioni non erano soltanto presentazioni di fatti cronologici, ma riflessioni con coinvolgimenti emotivi. Forse ero uno dei pochi che preferiva stare a scuola piuttosto di stare a casa ad oziare. Sicuramente, la mia professoressa ha condizionato il mio rapporto con il mondo, mostrandomi la parte più bella … quella dell’anima.

Un giorno, al termine delle lezioni, mentre tardavo ad uscire dalla classe, si avvicinò e mi disse: "Quando ti sarai diplomato ti rivelerò un segreto."

Io, rispettoso come sempre, mi sbilanciai a chiedere: "Che cosa riguarda?”

Nello stesso tempo, mentalmente mi chiedevo: “E perché proprio a me?" La professoressa fermò il suo sguardo dritto nei miei occhi per pochi secondi senza rispondere.  Non riuscii a sostenerlo e chinai la testa. 

Ricordo come nei temi dei compiti in classe le raccontavo tutte le mie paure e le sommesse speranze. Non mancavano i segni rossi della sua matita che accoglievo come carezze al mio cuore in crescita. Non mi interessava nulla il voto riportato su quei fogli scritti con tanta passione, quanto la sua stima che cercavo di conquistarmi. Il posto che occupavo nella classe era strategico; riuscivo a fissarla senza temere di essere notato. Più volte la mia professoressa si riferiva a quell'angolo della stanza come un angolo di pace. 

Arrivò il giorno in cui mi diplomai e come promesso, la mia maestra di vita mi donò un foglio illustrato ripiegato con all'interno una frase pensata per me.

Riportava queste parole: "NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI CHE FOSSE FATTO A TE!"

Rimasi sorpreso per la frase scelta. Non ero convinto che mi riguardasse. Ero sempre stato corretto e rispettoso, perché avrebbe voluto ricordarmelo?

Sono dovuti passare molti anni per comprendere il legame tra quella frase e la mia sensibilità.

Avevo interpretato la frase con i NON e invece dovevo intenderla con il significato dei positivi.

"ACCETTA CON GRATITUDINE TUTTO CIO' CHE GLI ALTRI TI OFFRONO ... .... MIGLIORERAI LA TUA E LA LORO VITA".

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